Dopo il ritiro delle prime accuse contro di lui per la sparatoria sul set del film Rust, che costò la vita alla direttrice della cinematografia Halyna Hutchins e ferì gravemente il regista Joel Souza, il celebre attore Alec Baldwin è stato incriminato da un gran giurì del New Mexico con due capi di imputazione per omicidio colposo. Ora la star rischia tra i 18 mesi e i cinque anni di carcere.
L’attore stava provando una scena sul set di Rust al Bonanza Creek Ranch vicino a Santa Fe quando dalla pistola che aveva in mano e che non avrebbe dovuto contenere pallottole ‘vive’ partì un colpo che ferì Souza ad una spalla e, rimbalzando, uccise la Hutchins.
“Aspettiamo con impazienza il nostro giorno in tribunale”, hanno commentato gli avvocati di Baldwin, Luke Nikas e Alex Spiro. Accuse analoghe erano state lasciate cadere quasi un anno fa ma poi erano emersi nuovi elementi che hanno riavviato il procedimento affidando il verdetto ad una giuria popolare. I procuratori hanno deciso di riaprire il caso dopo aver fatto sottoporre la pistola a ulteriori analisi i cui risultati, a loro dire, sarebbero in contraddizione con la versione di Baldwin, che afferma di non aver premuto il dito sul grilletto.
“I test hanno concluso con certezza che il colpo non poteva partire senza che il grilletto fosse premuto”, ha detto la procuratrice Kari Morrissey. Resta tuttora rinviata a giudizio l’armiera del film, Hannah Gutierrez-Reed, il cui compito era di vigilare sulla sicurezza di armi e munizioni. Anche lei incriminata per omicidio involontario, si è dichiarata non colpevole. Firmato da Lucien Haag, il rapporto su cui si basa la nuova decisione della procura non affronta direttamente se la pistola, una replica Pietta di un revolver del 1873, fosse stata modificata. Afferma però che richiedeva una pressione di meno di un chilo sul grilletto per far partire il colpo, molto meno rispetto a una pistola moderna ma non inconsueta per un’arma d’epoca.
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