Dal 25 aprile EYE, il museo del cinema di Amsterdam, ospiterà la mostra “If we ever get to heaven”, dedicata alle opere dell’artista sudafricano William Kentridge, celebre per i suoi straordinari film di animazione, per i disegni a carboncino e per le istallazioni composte da film, suoni, musica e oggetti scultorei. Kentridge è inoltre direttore d’opera e di teatro.
L’artista ha creato appositamente per l’esposizione presso EYE, More Sweetly Play the Dance, un’opera murale con immagini in movimento lunga 45 metri. EYE ospita inoltre altri grandi opere di Kentridge, tra cui un’istallazione cinematografica su otto schermi intitolata I Am Not Me e the Horse Is Not Mine del 2008, basata sul racconto “Il naso” dello scrittore russo Nikolai Gogol del 1836.
Uno dei temi più ricorrenti nei lavori di William Kentridge è la storia intensa della sua terra d’origine, il Sudafrica. Ciò non stupisce essendo figlio di due importanti avvocati anti-apartheid; nelle sue opere Kentridge è riuscito a dare forma a questo conflitto nella sua grande complessità. Grazie all’utilizzo di animazione e di semplici tecniche pre-cinema, l’artista riesce a ritrarre un mondo nel quale la realtà politica gioca un ruolo fondamentale.
“Non ho mai cercato di creare illustrazioni dell’apartheid, ma i disegni e i film nascono da lì e traggono energia dalla società brutalizzata che è nata proprio da quella condizione – afferma il regista – Sono interessato all’arte politica, ovvero un’arte di ambiguità, contraddizione, gesti incompleti e finali incerte”.
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