L’attore Dennis Hopper, interprete e regista di Easy Rider, è morto per un cancro alla prostata. La dichiarazione ufficiale, che per lui non c’era più nulla da fare e che il tumore lo stava portando via, era arrivata come un fulmine a ciel sereno un paio di mesi fa.
Ora la triste e attesa notizia arriva a raggelare tutti i suoi fan. Hopper non c’è più. Era nato il 17 maggio 1936 nel Kansas e se n’è andato sabato 29 maggio nella sua casa di Venice, in California, all’età di 74 anni, lasciando 4 figli e 5 ex mogli.
Per tutti rimarrà il ribelle di Easy Rider (1969), che scrisse, diresse e interpretò al fianco di Peter Fonda. In Gioventù bruciata (1955) e Il gigante (1956) aveva affiancato invece l’altra icona James Dean.
Tanti i film memorabili che lo hanno reso celebre nel mondo del cinema, valendogli anche una stella sulla Walk of Fame di Hollywood. Da Sfida all’O-K-Corral (1957), Apocalypse Now (1979), Velluto Blu (1986) ai più recenti ruoli in Speed (1994), nelle serie tv 24 e Crash e nel romeriano La terra dei morti viventi (2005). Negli anni ’60 partecipò anche a telefilm cult come Ai confini della realtà e Bonanza.
Nel 1970 vinse l’Oscar per la sceneggiatura di Easy Rider, condiviso con Peter Fonda e Terry Southern, e nel1986 fu nominato come non protagonista per Colpo vincente.
Negli anni ’90 il suo ruolo indimenticato è quello del padre del protagonista in Una vita al massimo con Christopher Walken.
Oltre che al cinema Hopper dedicò la sua vena artistica anche alla pittura, la fotografia e la scultura. Tra i suoi lavori ci fu la cover del disco River Deep, Mountain High di Ike & Tina Turner. Lo scorso aprile il regista e pittore Julian Schnabel ha curato una mostra dedicata alle opere di Hopper allestita al Museo di arte contemporanea a Los Angeles.
I colleghi gli hanno reso omaggio. Presto arriverà un biografia che racconta i suoi ultimi tormentati giorni di vita. ”Dennis mi ha fatto conoscere la pop art e i film ‘perduti”, dice Peter Fonda. Gene Hackman,co-star in Colpo Vincente: ”Porterò sempre nel cuore l’aver lavorato con lui.” ”L’ho incontrato sul set di Velluto blu – ricorda Isabella Rossellini – appena uscito da una clinica per disintossicarsi. Era pieno di gentilezza.”
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