VENEZIA – È un duo decisamente eccentrico quello che ha presentato all’Italian Pavilion il corto transmediale Happy Birthday di Lorenzo Giovenga. Si tratta di Terry Gilliam, che ha firmato la graphic art del poster e, in sandali sul red carpet, ha intrattenuto i fotografi con un balletto a dir poco bizzarro, insieme al rapper idolo dei teenager, Achille Lauro, che il tappeto rosso l’ha invece cavalcato in una versione iper-tatuata del Conte Dracula.
Happy Birthday – che si sviluppa in un cortometraggio lineare, uno in VR 360°, una social story per Facebook e Instagram – racconta l’isolamento in cui si chiudono gli hikikomori, termine giapponese utilizzato per riferirsi a coloro che, soprattutto giovani, decidono di ritirarsi dalla vita sociale immergendosi totalmente nel mondo virtuale del web, rinchiudendosi nella propria camera da letto senza aver nessun tipo di contatto diretto con il mondo esterno. “In Italia sono stati accertati 120mila casi” denunciano i realizzatori. “Tutto è diventato estremamente facile con internet, perché fa tutto al posto nostro. Solo che ti rende un soggetto passivo”, sottolinea Terry Gilliam, che ha conosciuto il progetto grazie a Manuela Cacciamani (One More Pictures) che coproduce il corto insieme a Rai Cinema. “La realtà virtuale del web può essere distruttiva, eliminare la creatività, risucchiarti in un mondo dove non hai responsabilità. Invece i ragazzi devono imparare a assumersele. Il nostro mondo è complesso ma è l’unico che abbiamo, dobbiamo imparare a viverci”.
Al centro della storia c’è Sara (la social star Jenny De Nucci), protagonista di una festa di compleanno apparentemente da sogno. La sua sembra una serata perfetta, in una villa tutta per lei, con giocolieri, pattinatrici, maghi e la sua band preferita. Ma qualcosa non la fa sentire a suo agio, e proprio quando la torta entra in sala, la festa svela la sua vera natura. La realtà che si cela dietro le apparenze di un party tra amici è lo spunto per affrontare il tema complesso dell’isolamento sociale, sempre più diffuso tra giovani e giovanissimi.
Anche Achille Lauro, che partecipa nel corto con le sue canzoni e in un cammeo, ha apprezzato particolarmente il progetto: “Ha un tema importante, non conoscevo questa patologia, ma mi rendo conto di quanto succede intorno a me. I ragazzi devono uscire di casa e fare lì le loro esperienze. Condividere una foto sul web, un atto che prima era il coronamento di un momento, oggi può dare vita a un vero e proprio processo”, sottolinea il cantante che rivela un particolare interesse per linguaggio visivo. “Ho scritto e diretto tutti i miei video, e ho il progetto di una trilogia di docufilm: uno su di me già realizzato, uno su Sanremo e uno sull’amore per il cinema. Ho scritto anche un romanzo, che mi piacerebbe diventasse un film… vedremo”.
E' da segnalare una protesta del Codacons con annessa polemica circa la premiazione di Luca Marinelli con la Coppa Volpi a Venezia 76. L'attore aveva rilasciato una dichiarazione a favore di "quelli che stanno in mare e che salvano persone che fuggono da situazioni inimmaginabili". "In modo del tutto imprevedibile - si legge nel comunicato del Codacons - il premio come miglior attore non è andato alla splendida interpretazione di Joaquin Phoenix"
Venezia 76 si è distinta anche per una ricca attività sul web sui social network. Sulla pagina Facebook ufficiale sono stati pubblicati 175 post che hanno ottenuto complessivamente 4.528.849 visualizzazioni (2018: 1.407.902). Le interazioni totali sono state 208.929 (2018: 64.536). I fan totali della pagina, al 6 settembre 2019, sono 360.950, +4.738 dal 24 agosto 2019
Nel rituale incontro di fine Mostra Alberto Barbera fa un bilancio positivo per il cinema italiano: “In concorso c’erano tre film coraggiosi che osavano – ha detto il direttore - radicali nelle loro scelte, non scontati, non avrei scommesso sul fatto che la giuria fosse in grado di valutarne le qualità"
Luca Marinelli e Franco Maresco, rispettivamente Coppa Volpi e Premio Speciale della Giuria, ma anche Luca Barbareschi per la coproduzione del film di Roman Polanski J'accuse. Ecco gli italiani sul podio e le loro dichiarazioni