Accoglienza trionfale per il folle Dio belga di Jaco Van Dormael

In "Le Tout Nouveau Testament" il Creatore è un ometto sadico che con un vecchio pc determina le sorti dell'umanità


CANNES – “Il mio obiettivo non era deridere la religione. Io non sono credente, perciò ho affrontato questo tema semplicemente come una bella storia da raccontare, cercando di immaginare come sarebbe se Dio fosse donna, e se fosse rivelata a tutti la loro data di morte”. Nell’anno in cui l’Occidente (e il mondo intero) è stato scosso dalla strage di Charlie Hebdo, il regista belga Jaco Van Dormael propone Le Tout Nouveau Testament, in cui racconta di un Dio sadico che si diverte a vessare gli umani e a metterli gli uni contro gli altri. Dopo l’ambiziosissimo e sfortunato Mr. Nobody, racconto di fantascienza sul senso del tempo, il cineasta culto di Totò le Héros ha alzato dunque ulteriormente l’asticella, ricevendo alla Quinzaine des Réalisateurs un’accoglienza a dir poco trionfale, con minuti interminabili di applausi, cori da stadio, battimani a tempo di musica, file infinite per non rischiare di restar fuori dalle ultime repliche.

Nell’immaginazione esplosiva di Van Dormael (e del suo co-sceneggiatore Thomas Gunzig), Dio esiste, vive a Bruxelles ed è un ometto con il volto di Benoît Poelvoorde che passa le giornate in ciabatte in una stanza che contiene un archivio infinito e un computer vecchissimo grazie al quale determina le sorti dell’umanità. Sua moglie (Yolande Moreau) è una casalinga con tre neuroni, che accudisce lui, la figlia Ea (la bravissima Pili Groyne) e rimpiange la fuga dell’altro figlio JC, a cui lascia sempre il quarto piatto a tavola, perché “non si sa mai…”. All’origine della Creazione, ci dice Van Dormael, c’era la noia, lo stesso sentimento che ha spinto Dio a stilare migliaia di “Leggi del fastidio”, per rovinare la vita agli umani anche nelle piccole cose quotidiane. Quanto basta per far ribellare la figlia preadolescente, che compie la sua vendetta contro l’onnipotente padre scatenando DeathLeaks – ovvero inviando le loro date di morte, con un sms, a tutti gli abitanti del pianeta e togliendo così a Dio la “capacità di tenere tutti per le palle” – e poi fuggendo in cerca di 6 apostoli che si aggiungano ai tradizionali 12, per rinnovare i vangeli. Tra questi ci saranno anche un’esilarante Catherine Deneuve, moglie ricchissima e annoiata che molla il marito e si fidanza con un gorilla, e un ex assassino (François Damiens, il protagonista de La famiglia Bélier) che diventa buono e trova l’amore vero. Perché conoscere quanto tempo ci resta da vivere ha un effetto dirompente, e in Le Tout Nouveau Testament pone fine alle guerre e scatena assurde manie sui social network.

Con il suo immaginario surreale e fantastico che ricorda Terry Gilliam e Wes Anderson, Stanley Kubrick e Jean-Pierre Jeunet, Van Dormael ha creato un universo irriverente e folle per riflettere, divertendo, sui grandi temi dell’esistenza, sul senso della vita, sul bisogno di credere in qualcosa, sul ruolo del destino. In Italia Le Tout Nouveau Testament uscirà grazie a I Wonder Pictures e sarà presentato al Biografilm festival di Bologna.

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19 Maggio 2015

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