CANNES – C’è una sorta di competizione non dichiarata tra Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, presenti a Cannes nella stesso giorno. Il primo, in pompa magna, in concorso, il secondo, un po’ in sordina, alla Quinzaine des Réalisateurs. Robert Rodriguez, regista e culto e molto amico di Tarantino, ha tenuto una masterclass nell’affollata sala della sezione indipendente del festival e portato l’anteprima del suo nuovissimo film. Outsider per eccellenza (ma coccolato dalle major come la Fox che ha distribuito il suo ultimo lavoro, Alita), Rodriguez resta per molti l’autore rivelazione di El Mariachi e con il nuovo RED 11 si conferma maestro dello splatter. Il film, girato in pochissimi giorni e con una troupe più che essenziale (solo il figlio ad aiutarlo e un pugno di attori delle serie tv come Katy Harris di True Detective o Katherine Willis di Blacklist), si svolge interamente in una clinica dove si fanno sperimentazioni su cavie umane a pagamento. Finché qualcosa va storto…
Rodriguez, che fa parte della compagine dei messicani che hanno fato fortuna a Hollywood, afferma: “Il muro col Messico? Spero che qualcuno ci sbatta la faccia e adesso che ho letto che i pali si surriscaldano mi viene voglia di farci su una storia”. “Come ho fatto a ritornare al low budget dopo Alita? Semplice, dovevo occupare il tempo e fare amicizia con mio figlio”. “Se vorrei fare qualcosa di diverso? Mi manca ancora un sacco di esperienza per arrivare al livello di Quentin. Ma per il momento sono affascinato dal potenziale delle storie che mi piacciono. Faccio i film che vorrei vedere”. E infatti un progetto è già pronto, 100 anni con John Malkovich ma Rodriguez non ne vuole parlare e conferma che il sottotitolo resta Il film che non vedrete mai. Trama e uscita sono fissati per il 2115… Ce n’è di tempo. Ma, dopo qualche verifica, cresce il sospetto che si tratti dell’ennesima battuta visto, che la pellicola risulta completata e l’iperattivo Rodriguez sta già lavorando come produttore a una serie tv.
In un’intervista a ‘Nice-Matin’ il sindaco David Lisnard ha parlato del museo del cinema di cui si sta parlando in questi giorni, e che dopo il consiglio municipale, avrà il via libera per il lancio ufficiale. Con un altissimo livello di esigenze. “Sarà eccezionale oppure non si farà”, dice il sindaco. Il nome ufficiale è “Museo Internazionale del Cinema e del Festival di Cannes”
Aïda Belloulid, responsabile dell'ufficio stampa del Festival di Cannes, risponde ai presidenti di Sngci e Sncci in merito alla questione delle proiezioni stampa riservate a pochi prescelti: "Ci siamo limitati ad agevolare il lavoro dei media audivisivi per la messa in onda dei servizi estendendo a pochi altri quotidiani cartacei di caratura internazionale"
Laura Delli Colli, presidente del SNGCI, e Franco Montini, presidente del SNCCI, hanno indirizzato una lettera a Aïda Belloulid, capo ufficio stampa del Festival, nella quale chiedono una soluzione per le prossime edizioni che consenta a tutti i membri della stampa di partecipare alle stesse proiezioni, com’è finora sempre accaduto
Il listino di True Colors ha conquistato i buyers al Festival di Cannes. L'horror girato in inglese In the Trap è stata una delle hit del mercato.Prevenduti anche i nuovi film di Ferzan Ozpetek e Mario Martone