La Biennale di Venezia e Cartier annunciano che è stato attribuito al grande regista, sceneggiatore e produttore francese Claude Lelouch (Un uomo, una donna, Una donna e una canaglia, La belle histoire) il premio Cartier Glory to the Filmmaker dell’81ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.
La consegna del premio Cartier Glory to the Filmmaker a Claude Lelouch avrà luogo lunedì 2 settembre in Sala Grande (Palazzo del Cinema), prima della proiezione Fuori Concorso del suo nuovo film, Finalement (Francia, 127’), con Kad Merad, Elsa Zylberstain, Michel Boujenah, Sandrine Bonnaire, Barbara Pravi e Françoise Gillard.
A proposito di questo riconoscimento, il Direttore della Mostra Alberto Barbera afferma: “Claude Lelouch è uno dei maggiori autori del cinema francese, interprete eccellente della sua “qualità” ancorché estraneo alle sue principali correnti, e molto prolifico, avendo diretto oltre sessanta lungometraggi. Cinefilo precoce, autore di corti e video musicali, direttore della fotografia, sceneggiatore, attore e produttore, raggiunge il successo internazionale nel 1966 con il film Un uomo, una donna (Un homme et une femme) vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes e di due Premi Oscar nel 1967, come miglior film straniero e per la migliore sceneggiatura originale. La colonna sonora di Francis Lai diventa refrain leggendario di un’epoca, e Lelouch riesce a segnare in modo indelebile il cinema del suo tempo, soprattutto incontrando il gusto e il favore del pubblico. Autore anomalo e inclassificabile, predilige la contaminazione dei generi (drammi, commedie, polizieschi, film d’avventura e western, fantascienza e musical, film di guerra e d’ambientazione storica), le cui convenzioni non esita a scompaginare ricorrendo a strutture narrative e temporali irrituali. Restano indimenticabili alcuni suoi successi come L’avventura è l’avventura (L’aventure, c’est l’aventure, 1972), Una donna e una canaglia (La bonne année, 1973), Una vita non basta (Itinéraire d’un enfant gâté, 1988), La belle histoire (1991), modelli di un cinema stilisticamente sofisticato, sensibile ai temi melodrammatici e alla commedia corale, dalla proverbiale capacità affabulatoria. E tecnicamente all’avanguardia: il cortometraggio L’appuntamento (C’etait un rendez-vous, 1976), 9 minuti di piano sequenza in steadicam sfrecciando su una Mercedes per Parigi, resta un punto di riferimento per chiunque abbia con la macchina da presa un rapporto “fisico”. In oltre 60 anni di attività, Claude Lelouch ha saputo creare con attori e attrici di eccezionale talento – da Anouk Aimée a Jean-Louis Trintignant, da Françoise Fabian a Lino Ventura, da Belmondo a Fabrice Luchini – la geografia moderna di un cinema dei sentimenti”.
“La carriera di Claude Lelouch assomiglia a una sinfonia eseguita nell’arco di un’intera vita. – dichiara Cyrille Vigneron, Presidente e CEO di Cartier SA – La sua filmografia si estende per oltre sessantaquattro anni, con molti film premiati, tra cui il mitico duo formato da Jean Louis Trintignant e Anouk Aimée, che incarnano per l’eternità la coppia romantica, e che hanno portato al mondo, grazie a Francis Lai, “complice” di Lelouch, una colonna sonora indimenticabile. “Chabadabada” è stata canticchiata da un’intera generazione e fa parte del mito musicale del cinema. I personaggi di Lelouch sono incredibilmente umani, le sue storie di vita rimangono impresse nella nostra mente, in particolare la sua incrollabile ossessione per le belle storie d’amore. Come farebbe l’Amore, senza Claude Lelouch, a esprimere la sua forza inarrestabile?”.
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