BERLINO – E’ stato presentato nel corso del panel ‘Drama – No Borders ‘ organizzato dall’EFM – European Film Market il nuovo lavoro di Gianluca Maria Tavarelli. Si tratta di un adattamento per l’Italia della serie tv inglese Liar, intitolato Non mentire, che andrà in onda in 6 episodi da 50 minuti su Canale 5 a partire dal 7 febbraio. Protagonisti sono Alessandro Preziosi e Greta Scarano.
Tutto parte da una notte di attrazione e passione tra i due personaggi che interpretano. Andrea è affascinante, simpatico, uno stimato chirurgo e, come le dice la sorella Caterina (Fiorenza Pieri), sua collega in ospedale, è uno degli uomini più ambiti. La serata tra i due scorre in modo piacevole, tra loro c’è complicità e attrazione. Sembrerebbe un appuntamento perfetto eppure, Laura e Andrea non immaginano quanto questo incontro cambierà le loro vite e le terribili conseguenze che avrà sulle loro famiglie e sulle rispettive cerchie di amici, colleghi e conoscenti. La mattina dopo, infatti, se Andrea rivela sorridente al suo amico Nicola (Simone Colombari) che spera di rivedere presto Laura, lei si risveglia confusa, frastornata e con uno sguardo perso nel vuoto. Visibilmente stordita e in stato di shock, la donna confessa alla sorella di essere stata violentata. Poco dopo denuncia Andrea per stupro. Non ci sono prove, solo le due testimonianze a confronto. La polizia brancola nel buio così la donna espone l’uomo alla gogna mediatica, con tutte le conseguenze del caso.
“Ho fortemente voluto fare questa serie perché mi sembrava che fosse, particolarmente in questo momento storico, “necessaria” – dice Tavarelli in una nota – Necessaria perché parla di donne, donne che oggi, purtroppo, sono spesso al centro della cronaca; necessaria perché parla di come sia labile il confine tra verità e menzogna, di come sia facile, attraverso i mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione, raccontare storie, generare notizie che immediatamente vengono date per vere, per certe, indipendentemente dal fatto che lo siano o meno e di come quelle storie, postate in un attimo, magari senza pensarci, ti inseguano poi per sempre senza poterle più eliminare o rettificare”.
Nel panel, in cui interviene anche la produttrice di Indigo Carlotta Calori, si parla in particolare della nuova tendenza, per la tv, alla sinergia tra vari paesi. Compagnie inglesi che investono in serie svedesi, compagnie tedesche che lavorano con distributori inglesi. Il tema è la collaborazione in Europa, e se ne parla insieme a Louise Pedersen (CEO, all3media international), Fatima Varhos (Producer, FLX, Svezia), Markus Schafer (Filmpool Fiction, Germania).
“Ci sono nuove opportunità oggi – dice Calori – Esperienze come quella de L’amica geniale insegnano che il pubblico ora è abituato anche a guardare prodotti in lingua non inglese. Vale per l’Italia come per la Svezia o la Germania. Del resto anche La ragazza del lago, uno dei nostri primi successi, era l’adattamento del romanzo norvegese ‘Lo sguardo di uno sconosciuto’. Abbiamo sentito parlare di Liar la prima volta a marzo e a luglio eravamo già sul set grazie a un lavoro eccelso degli sceneggiatori, che hanno localizzato il tutto spostando l’ambientazione a Torino, enfatizzando alcuni aspetti tipicamente italiani, come ad esempio le reazioni della famiglia”.
“Credo – aggiunge Tavarelli – che la storia avesse un cuore universale, quindi l’adattamento è facile. Diventa una questione di gusto personale, ma il centro della serie originale non era tanto la storia ma il meccanismo narrativo attraverso il quale era raccontata. Nell’adattamento cerco di far vedere situazioni tipicamente italiane chepossano essere interessanti, ma non credo che la trasposizione debba essere esatta, da città di mare a città di mare, eccetera. Va rispettato il concept del concetto facendo sì che però lo spettatore possa godere di qualcosa di nuovo rispetto a quello che ha già visto”.
Il nuovo comitato di selezione del festival sarà composto da sette membri guidati da Mark Peranson: gli altri sono Lorenzo Esposito, Sergio Fant, Aurélie Godet, Paz Lázaro, Verena von Stackelberg, Barbara Wurm
Mehmet Akif Büyükatalay con la sua opera prima Oray ha vinto il GWFF Best First Feature Award alla Berlinale
"Scrivere questo film ha significato per me raccontare una verità, cosa che è diventata nel nostro paese sempre più difficile”. Questa è la dichiarazione di Roberto Saviano, vincitore del premio per la sceneggiatura alla 69ma Berlinale, assieme a Maurizio Braucci e al regista Claudio Giovannesi, per La paranza dei bambini, tratto da un suo romanzo
Orso d'argento per la sceneggiatura a La paranza dei bambini, Premio Fipresci per Dafne e un'accoglienza positiva per tutti i titoli della selezione italiana alla 69esima Berlinale. Il denominatore sorprendentemente comune sono i protagonisti di questi film, ragazze e ragazzi colti nella vita reale o a cui viene chiesto di interpretare personaggi vicini alla loro esistenza