Anthony Quinn, lo Zampanò di Fellini, si è spento ieri al “Brigham and Women’s Hospital” di Boston, dove era stato ricoverato per una grave crisi polmonare che aveva aggravato alcuni problemi cardiaci di cui soffriva da tempo. Ci lascia così, all’età di 86 anni, uno degli attori più amati e più popolari dal dopoguerra a oggi. Di origini messicane (era nato il 21 Aprile 1915 a Chihuahua, da padre irlandese e madre messicana), da tempo si era trasferito a Providence, in una tenuta sull’Atlantico, insieme alla terza moglie, Catherine Bevin, e agli ultimi due dei suoi tredici figli. ”Non mi ritirerò fino alla morte”, aveva detto due anni fa. E così ha fatto: nel 1999 ha finito di girare Oriundi ed era attualmente impegnato sul set di Avenging Angelo, film diretto da Martyn Burke, in cui interpretava un capo mafia.
Il suo debutto su grande schermo risale al 1936, con La conquista del West. Il suo curriculum vanta più di 300 titoli, una regia e la vittoria di due Oscar: nel 1953, come attore non protagonista di Viva Zapata e nel 1957 per Lust for Life – Brama di vivere. Pittore di successo, Anthony Quinn è stato l’indimenticabile Zampanò nella Strada di Fellini, nonché inteprete di pellicole storiche come Zorba il Greco, I cannoni di Navarone, Lawrence d’Arabia e Barabba. Proprio sul set di quest’ultimo film conobbe la sua seconda moglie, l’italiana Jolanda Addolori, dalla quale ebbe quattro figli e con la quale visse 30 anni.
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Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk