Al Festival di Cannes il 14 maggio si svolgerà il primo incontro sulla gender equality con rappresentanti dei vari movimenti nazionali delle donne: Times Up (Usa e UK), CIMA (Spagna), Women’s Wave (Grecia), Dissenso comune (Italia). L’incontro, moderato dalle registe francesi Rebecca Zlotovski e Céline Sciamma, vedrà la partecipazione del ministro francese della Cultura, Françoise Nyssen e di Thierry Frémaux. Il collettivo 5050×2020 è stato creato nello scorso marzo per sfidare le istituzioni culturali francesi e creare un osservatorio per monitorare i livelli di uguaglianza nell’industria. Fino ad ora ha raccolto circa 600 firme tra cui Lea Seydoux, Lily Rose Depp, Julia Ducournau, Eva Husson, Clémence Poesy, Alice Winocour, Maiwenn, Robin Campillo, Laurent Cantet, Jacques Audiard.
Nel team dei selezionatori troviamo l'italiano Paolo Bertolin, già attivo come consulente della Mostra di Venezia, insieme a Anne Delseth, Claire Diao, Valentina Novati e Morgan Pokée.
Le vie del cinema da Cannes a Roma e in Regione si volgerà al cinema Eden e Giulio Cesare. Alcune repliche previste anche al cinema Palma di Trevignano e al multisala Oxer di Latina
Teodora Film distribuirà in Italia Girl di Lukas Dhont e Woman at war di Benedikt Erlingsson. Il primo, presentato nella sezione Un Certain Regard, ha conquistato la Camera d’Or, mentre Woman at War è stato presentato alla Semaine e ha convinto la stampa internazionale
Doppio premio per l'Italia, che esce benissimo da questo 71° Festival di Cannes: all'attivo, oltre ai premi a Marcello Fonte e Alice Rohrwacher anche quello a Gianni Zanasi e al documentario La strada dai Samouni di Stefano Savona. La giuria di Cate Blanchett ha schivato le trappole del gender firmando un verdetto sostanzialmente condivisibile