5 leggende per Guillermo del Toro


Dopo il successo di The Avengers, un altro assemble di importanti supereroi si unisce per salvare la terra da una terribile minaccia. Stavolta, però, si tratta di personaggi decisamente più retrò. Parliamo di Babbo Natale, del Coniglietto di Pasqua, della Fatina dei Denti, di Jack Frost lo spirito dell’inverno e di Sandman (da noi conosciuto come Morfeo), agguerriti contro il malvagio Uomo Nero, re del Regno delle tenebre che progetta di far cadere il mondo in una sempiterna oscurità.

 

Questa la trama de Le 5 leggende, in originale Rise of the Guardians, film d’animazione Dreamworks in uscita il 29 novembre con Universal e presentato oggi fuori concorso al Festival di Roma. Diretto da Peter Ramsey, il film è prodotto da Guillermo del Toro, ospite al festival assieme al regista e star della giornata. La base sono una serie di racconti di William Joyce, anche produttore esecutivo, putroppo inediti in Italia, mentre nel cast delle voci originali vanno segnalati Chris Pine, Alec Baldwin, Hugh Jackman, Isla Fisher e Jude Law. L’uscita in sala sarà accompagnata da quella di un videogioco per la console Nintendo di prossima generazione, la Wii U, oltre che nelle ‘classiche’ versioni per Xbox 360, PlayStation 3, Nintendo DS e Nintendo 3DS, mentre la colonna sonora è affidata al compositore francese Alexandre Desplat.

Babbo Natale, qui chiamato North, è il capo della combriccola, e pur mantenendo elementi tipici del suo look come la pancia, la barba e il vestito rosso, si presenta come un ‘duro’ – con tanto di tatuaggi – a metà tra il Nick Fury (Samuel Jackson) dei Vendicatori e Barney Ross, il personaggio di ‘Sly’ Stallone ne I Mercenari. “Già Joyce lo aveva immaginato come una via di mezzo tra un pirata e un avventuriero – dichiara il regista – noi gli abbiamo aggiunto un tocco di follia. Un tipo che viaggia su una slitta trainata da renne e consegna milioni di regali in una notte dev’essere per forza un po’ matto. Duro e pericoloso, ma anche affettuoso, amabile, gentile e imprevedibile, volevamo mostrare il fuoco dentro a questo tizio, decisamente diverso dai piccoli ometti grassocci a cui siamo abituati. Alec Baldwin era l’attore ideale per interpretarlo”. Mentre stupisce la presenza di Jude Law nei panni del cattivo Pitch (alias l’Uomo Nero): “Ci ha convinti la sua voce vellutata – prosegue il regista – la paura ha aspetti seducenti: è quella voce interiore che ti dice: ‘non uscire di casa, potresti prenderti un raffreddore. Anzi, meglio che non esci mai più. Si insinua dentro di te, mentre i Guardiani rappresentano tutto il contrario: la vita, la gioia, la meraviglia, l’inventività”.
Il Coniglietto di Pasqua (Calmoniglio) è un dinamico ranger che, nel look, ricorda parecchio il Wolverine degli X-Men. Non a caso a prestargli la voce è Hugh Jackman, interprete al cinema del mutante artigliato. Sandman, che non parla ed esprime i suoi pensieri formando immagini con le sue sabbie magiche, potrebbe ricordare l’eroe DC Comics Lanterna Verde, in grado di dar forma a ciò che vuole con il suo magico anello. Ma soprattutto, è omonimo di un altro celebre personaggio dei fumetti, creato da Neil Gaiman, decisamente più dark, che interessa particolarmente Del Toro, dato che si vocifera di lui come regista per una eventuale trasposizione: “E’ vero, ne stiamo parlando”, è la laconica risposta. Ma naturalmente il suo interesse ora è per il film di oggi: “Il Sandman de Le 5 leggende è un mix tra Buddha e Mister Magoo, decisamente diverso dal personaggio di Gaiman. Questo è un film di facile lettura, ma di difficile scrittura. Deve funzionare bene come intrattenimento e ci siamo impegnati molto a definire i personaggi, volevamo che bambini e adulti potessero condividere un immaginario. Quando sei piccolo ti pensi sempre nei panni di un cowboy, di un astronauta, di un esploratore. Dai 25 anni in poi tutti diventiamo persone noiosissime, ma con questo film vorremmo stimolare anche la fantasia dei grandi, che non deve cedere allo scetticismo. Per questo abbiamo potenziato i nostri personaggi, volevamo che ance i grandi potessero identificarsi con loro senza sentirsi sciocchi”.

“La cosa interessante – aggiunge Ramsey – è che tutti hanno l’impressione di conoscere i personaggi, ma solo su una base affettiva. Nessuno ne conosce il carattere o le origini. Cercavamo un’atmosfera molto precisa, con un’epica da film d’azione, con un taglio realistico. Abbiamo usato le luci esattamente come faremmo con attori reali. La città che si vede nel film è reale, non idealizzata. La fata dei dentini è chiaramente un’iperattiva, con un deficit dell’attenzione. Per alcune ambientazioni, come l’isola del Coniglietto di Pasqua, ci siamo ispirati ad Hayao Miyazaki“. “Nessuno come lui sa evocare scenari antichi – spiega del Toro – è un mondo primaverile archetipico, dove la vita rinasce in continuazione. In definitiva, il film è una storia di speranza. Viviamo in un mondo che ci controlla in continuazione, mentre i bambini sanno osare, l’invito è a non perdere questo tipo di emozione”.

Al film è stato assegnato il il nuovo premio “Vanity Fair International Award for Cinematic Excellence. Alla cerimonia di premiazione e alla proiezione partecipa, asseme a del Toro, il CEO di Dreamworks Animation, Jeffrey Katzenberg.

autore
13 Novembre 2012

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