4-4-2, il gioco più bello del mondo


4-4-2Registi talent scout: se Michele Placido sta producendo l’esordiente Toni Trupia, Paolo Virzì con la sua Motorino Amaranto ha realizzato quattro episodi affidandoli ad altrettanti debuttanti freschi di Centro Sperimentale di Cinematografia. 4-4-2 il gioco più bello del mondo, nelle sale dal 19 maggio con Medusa, a pochi giorni dai Mondiali di Germania, conserva lo stile della commedia intelligente e un po’ amara che è il marchio di fabbrica del cineasta viareggino di Ovosodo. Così le quattro storie raccontate (il titolo si ispira a uno schema di gioco) sono sì ambientate nel mondo del pallone, ma non parlano di Maradona o Beckham, vivono ai margini, senza grandi campioni e cachet miliardari, in quel sottobosco di eterne riserve e aspiranti fantasisti, affaristi di mezza tacca e mister di serie C, difensori delusi e promesse mancate.

A scendere in campo per queste quattro partite c’è una squadra di attori bravissimi e caratteristi di vaglia: Roberto Citran e Francesca Inaudi, Rolando Ravello e Piera Degli Esposti, Gigio Alberti e Valerio Mastandrea, Nino D’Angelo e Antonio Catania.
4-4-2In Balondor di Francesco Lagi, Gigio Alberti è un procuratore sfigato (lavora per il Palazzolo, C2 girone A) che porta clandestinamente in Italia un quindicenne africano (“non è colpa mia se c’è la Bossi-Fini”, si scusa) per proporlo alle giovanili del Milan, mentre quello pensa solo a rimpinzarsi di supplì. Michele Carrillo con Meglio di Maradona racconta di un allenatore, Nino D’Angelo, che manda a Torino un piccolo scippatore napoletano geniale in campo, ma il ragazzo non riesce ad adattarsi alle regole. Al Nord fa troppo freddo, bisogna tornare sui banchi di scuola, gli allenamenti sono duri e negli spogliatoi si nasconde un tesoro di rolex e telefonini che sembrano fatti apposta per essere rivenduti nei vicoli di Napoli. Si parla di calcio femminile, ma in chiave grottesca, nell’ episodio La donna del mister diretto da Claudio Cupellini: l’allenatore della Lazio Femminile Rolando Ravello subisce la bizzarra vendetta dell’attaccante Francesca Inaudi che, messa fuori dalla squadra per divergenze di strategia calcistica, tenta di sedurre la promessa sposa del mister, appena arrivata a Roma da un paese della Puglia. Sta quasi sempre in panchina Valerio Mastandrea, infine, nel patetico e intimista Il terzo portiere di Roan Occam Anthony Johnson: è un giocatore che a 38 anni entra ormai in campo a pochi minuti dal fischio finale ma senza riuscire ad adattarsi alla panchina. Saprà cogliere l’ultima occasione al 90° minuto? 

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03 Aprile 2006

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