26 maggio 2023, la rassegna stampa

Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell'audiovisivo


Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo.

KEN LOACH: THE OLD OAK UN FILM DI FORZA, SOLIDARIETÀ E RESISTENZA

Gli inviati a Cannes dei principali quotidiani riportano le parole dell’87enne regista britannico su The Old Oak, il suo nuovo film in concorso al Festival dove in passato ha già vinto due Palme: una storia di migranti siriani in fuga dalla guerra. “La propaganda contro la cosiddetta invasione non fa che alimentare posizioni fasciste, bisogna andare alle radici del problema” – dice Loach. “E serve anche far ridere la gente, è sovversivo. Ai razzisti non piace”. “Se è il mio ultimo film? Non confermo, non siamo qui a parlare di me”.

JULIETTE BINOCHE: TRE VOLTE NO A SPIELBERG, NESSUN RIMPIANTO

Come in altri quotidiani, anche sul ‘Corriere della Sera’ un’intervista all’attrice “quest’anno regina francese del festival”, firmata dall’inviato al Festival Valerio Cappelli. “Ho detto tre volte no a Spielberg, ma solo per le circostanze – dice Binoche. Per Jurassic Park ero già impegnata con Kieslowski, per Indiana Jones stavo girando Gli amanti di Pont-Neuf, per Schindler’s list ero incinta e declinai. Non ho mai avuto rimpianti”. “Invecchiare rende più vulnerabili ma più veri”.

MARCO BELLOCCHIO: IL SOGNO È LIBERTÀ, MI INTRIGA L’IDEA DI UN FILM IN UN’ALTRA LINGUA

Su ‘7’, il settimanale del Corriere, Paolo Mereghetti intervista Marco Bellocchio sul suo Rapito. “Non ho inventato nulla nel film, men che meno quel che fa Pio IX” – dice il regista. “Il sogno per me è libertà di immaginare, metto i sogni nei miei film per dare ai miei personaggi la mia stessa libertà”. “Mi attraggono alcune opere teatrali, ho rinunciato più  volte a girare un film in una lingua diversa dall’italiano ma mi intriga molto l’idea di farlo”  

ANDRÉA FERRÉOL: TERRIBILE L’EPOCA DEL POLITICAMENTE CORRETTO

Sul ‘Venerdi’ di Repubblica Marco Consoli intervista l’attrice dimenticata de La Grande Abbuffata, alla vigilia del Sicilia Queer FilmFest dove ne verrà presentata la copia restaurata dalla Cineteca di Bologna, a 50 anni dall’uscita del film. “Oggi nessun produttore investirebbe su un film del genere, viviamo l’epoca del terribile politicamente corretto” – dice Ferreòl. “Allora eravamo liberi di parlare, di fare l’amore”.

MARTIN SCORSESE E LA SUA CARTE BLANCHE ALLA CASA DEL CINEMA

I principali quotidiani pubblicano trafiletti con l’imperdibile appuntamento di martedì 30 maggio alla Casa del Cinema di Roma, dove martedì 30 il regista 14 volte premio Oscar Martin Scorsese incontrerà il pubblico alle 21:00 nel Teatro Ettore Scola in occasione della proiezione del suo capolavoro Mean Streets, a 50 anni dall’uscita del film. Scorsese presenterà in sala anche la sua Carta Bianca.  

WOODY HARRELSON: NON CI RESTA CHE VINCERE CONTRO I PREGIUDIZI

Sul ‘Venerdi’ di Repubblica Roberto Croci intervista la star hollywoodiana Woody Harrelson, protagonista di Non ci resta che vincere di Bobby Farrelly, in sala dal 31 maggio prossimo, dove interpreta il coach di una squadra di atleti con disabilità intellettive. “Il film ha un messaggio importante riguardo ai nostri pregiudizi sulla disabilità – dice l’attore. “È importante l’apertura mentale, non giudicare senza conoscere”

A THE GUARDIAN NON PIACE IL SOL DELL’AVVENIRE

Su ‘Il Foglio’ Mariarosa Mancuso riporta le parole del giornalista Peter Bradshaw sul Guardian, che pur definendosi un fan di Nanni Moretti bolla il suo nuovo film “una perdita di tempo”. Nello stesso articolo è la stessa Mancuso invece a stroncare La passione di Dodin Bouffant, che, dice, “conduce all’inappetenza”. 

TARANTINO: I FILM VIOLENTI MI PIACCIONO, MA CON DEI LIMITI

Molti quotidiani danno spazio al bagno di folla di Quentin Tarantino, ospite d’onore alla Quinzaine, dove ieri ha mostrato al pubblico un suo film-culto a sorpresa, Rolling Thunder, cruentissimo revenge-movie del 1977: “Lo ammetto, i film violenti mi piacciono, ma non sopporto veder far male agli animali sullo schermo, nemmeno agli insetti, né i film porno con le torture”.

MEREGHETTI PREMIA WENDERS: PERFECT DAYS È UN GIOIELLINO

  Tra le varie critiche positive al nuovo film di Wim Wenders, l’elogio di Paolo Mereghetti sul corriere della Sera: “Perfect Days è un piccolo gioiellino, – scrive il critico –  piccolo nel formato (quello classico quadrato dei film di una volta), ma grande nell’emozione e nella riuscita”.

gp
26 Maggio 2023

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