22 agosto 2023, la rassegna stampa

Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo.

OPPENHEIMER, UN’OCCASIONE PER RIFLETTERE SULLA MINACCIA NUCLEARE

Sui quotidiani si continua a parlare di Oppenheimer: alla vigilia dell’uscita in sala: per ‘Avvenire’ il film, nel suo “scavo profondo nell’animo di un uomo costretto a guardare in faccia il male assoluto” offre “un’occasione per riflettere sulla minaccia nucleare, che ha riacceso i riflettori sul movimento internazionale per il disarmo atomico”.

LÉONOR SERRAILLE: IN FRANCIA CI SI ILLUDE SULL’UGUAGLIANZA E LA MERITOCRAZIA

Su ‘il manifesto’ Lucrezia Ercolani intervista Léonor Serraille, regista e sceneggiatrice francese classe 1986, sulla sua opera seconda I due fratelli, presentato a Cannes e nelle nostre sale dal 31 agosto prossimo. “La scuola è centrale nel film, perché dovrebbe essere la strada maestra per la realizzazione e la libertà. Ma è molto più complicato di così, in Francia ci si illude sull’uguaglianza e la meritocrazia.

GIOVANNI VERONESI E LA ‘FESTA DEL CINEMA DI MARE’

Ginevra Barbetti sul ‘Corriere fiorentino’ intervista Giovanni Veronesi, direttore artistico della Festa del Cinema di Mare in programma da giovedì 24 a Castiglione della Pescaia: Tra gli ospiti Isabella Ferrari, Valeria Golino, Gabriele Muccino, Piera De Tassis e Vinicio Capossela. Poi un tributo al grande amico Francesco Nuti e un film sulla casa di reclusione nella vicina isola di Gorgona. “Antonio Tibaldi racconta la vita in un carcere unico al mondo – spiega Veronesi – dove gli uomini cercano riscatto attraverso il lavoro”.

ANTOINE FUQUA: EQUALIZER 3 È LA MIA LETTERA D’AMORE ALL’ITALIA

Arianna Finos su ‘la Repubblica’ intervista Antoine Fuqua, regista di Equalizer 3 – Senza tregua, in sala dal 30 agosto, girato in Italia.”Nel vostro Paese ho scoperto la semplicità” – spiega – “Questo film è la mia lettera d’amore all’Italia, a quel modo di fare cinema che ha cambiato la mia vita. Fare film d’azione come questo è divertente, ma ora cerco anche altro”.

DE GAETANO: SOGNO IL MUSEO DEL CINEMA DEL FUTURO, PER I GIOVANI

Su ‘la Stampa’ un’intervista a tutto campo di Miriam Massone a Domenico De Gaetano, direttore del Museo del Cinema di Torino: i genitori emigrati dall’aspromonte, la crescita nel quartiere periferico di Barriera, il Punk e l’educazione musicale tra Sex Pistols e Clash. “Il mio sogno?” – si chiede. “Immaginare e costruire in museo del cinema del futuro, per farlo servono i giovani”

MIRSAD PURIVATRA: ESSERE INDIPENDENTI È FANTASTICO

Su ‘il manifesto’ l’inviata a Sarajevo Cristina Piccino intervista Mirsad Purivatra, fondatore del Festival di Sarajevo, tra gli organizzatori dell’Apollo First War Cinema durante l’assedio. “Il festival è un catalizzatore importante per le nuove generazioni di registi, molti ragazzi e ragazze venivano all’Apollo durante l’assedio, lì hanno deciso di fare film” – spiega il produttore – “Registe come Aida Begic e Jasmila Zbanic hanno iniziato da volontarie al festival, sono cresciute con noi. Siamo fieri che in trent’anni nessun politico sia salito sul palco, il nostro è stato sempre un festival soltanto di filmmaker”.

DEPP V HEARD, VOLA LA SERIE NETFLIX, L’IDEA DI FARNE UN FILM

Simonetta Sciandivasci su ‘la Stampa’ dedica un articolo a Depp v Heard, la miniserie in tre episodi appena approdata su Netflix balzata al primo posto della top ten delle più viste sulla piattaforma. Dedicata al più clamoroso dibattimento sulla violenza domestica – tra i due attori hollywoodiani da cui prende il titolo – “è un Grande Fratello forense in streaming in tutto il mondo, che dimostra l’impossibilità di tenere i social fuori dai tribunali”. La rockstar Alice Cooper, vecchio amico di Johnny Depp – si legge -avrebbe proposto all’attore di farne un reboot de La guerra dei Roses.

IL COMUNE DI ROMA E GLI INCASSI RECORD – A RISCHIO – PER I SET

‘Il Messaggero’ dedica un focus agli incassi del comune di Roma per i set cinematografici, che lo scorso anno hanno superato 1.130.000 euro per l’occupazione di suolo pubblico, senza contare monumenti e siti archeologici: oltre 30 milioni negli ultimi 5 anni per 2216 autorizzazioni rilasciate, ma ottenute nei tempi più lunghi d’Europa: risultato, una class-action dei produttori che si sono visti recapitare sonore multe nonostante avessero già pagato i permessi ZTL, “perché il personale del Campidoglio è sotto organico”. Sul tema anche un’intervista al produttore Paolo Lucarini.