2 novembre 2023, la rassegna stampa

Il cinema italiano su the Hollywood Reporter, Scorsese e la storia fatta dai criminali, il kolossal di Ridely Scott su Napoleone, l’horror americano che tira, la moda nel cinema, le interviste a Pierfrancesco Favino, Emma Dante, François Cluzet e Mia Wasikowska.


THE HOLLYWOOD REPORTER: L’ITALIA TORNA ALL’ERA DELLA “HOLLYWOOD SUL TEVERE”

“L’Italia torna all’era della ‘Hollywood sul Tevere’”: cosí titola l’edizione americana di ‘The Hollywood Reporter’, che dedica un articolo al “boom delle riprese statunitensi in Italia”. “L’Italia vive un nuovo rinascimento nell’industria cinematografica”, dichiara Alessandra Rainaldi, commissaria dell’ufficio di Los Angeles dell’Italian Trade Agency (ITA) al quotidiano di spettacolo USA. “Cinecittà è il passato, il presente e il futuro dell’industria cinematografica italiana”, continua Rainaldi. “Ha combinato l’eredità del passato e l’arte del cinema contemporaneo per diventare un sito attraente per le produzioni internazionali, offrendo la sua ricca storia e le nuove infrastrutture per la produzione cinematografica e televisiva, oggi scelte dai registi e produttori di film, documentari, serie e video musicali”.

FAVINO SU COMANDANTE: GIUSTO DISOBBEDIRE SE A FIN DI BENE

Ampio spazio su tutta la stampa all’uscita di Comandante, con interviste al protagonista  Pierfrancesco Favino: “È la storia di un uomo che disobbedendo mette la vita al primo posto” – dice l’attore a Famiglia Cristiana. “Se le finalità sono positive è giusto disobbedire. Io sono un attore perché ho disobbedito, mio padre avrebbe voluto altro per me”.

KILLERS OF THE FLOWER MOON, IL GENOCIDIO DEGLI INDIANI E I CRIMINALI NEI FILM DI MARTIN SCORSESE

Su ‘Domani’ Raffaele Alberto Ventura parla del film di Martin Scorsese, che “da mezzo secolo ci parla di delinquenti, ma solo ora osa dirci chiaramente che sono loro che fanno la storia”. Secondo lo scrittore l’opera “si inserisce in un filone di controstoria dell’occidente che porta lo spettatore a interrogarsi sulla possibilità che ciò che ha portato i bianchi a monopolizzare la ricchezza delle nazioni sia l’avidità, la spregiudicatezza e la malvagità”.

FRANÇOIS CLUZET: FARE UN FILM È UN ATTO DI GENEROSITÀ VERSO I COLLEGHI E IL PUBBLICO

Giovanni Bogani su ‘La Nazione’ intervista François Cluzet, indimenticabilie protagonista di Quasi Amici, a Firenze per presentare il suo ultimo film al Festival France Odeon. “La magia del cinema è lo scambio tra un attore e l’altro”, dice l’attore. “Mai pensare di essere da soli a recitare il proprio testo. E cita Bergman: “Non dimentichiamo che si fa questo lavoro per divertire il pubblico, per portarlo fuori per due ore dal suo mondo quotidiano.

REGISTI IN PASSERELLA, SE IL CINEMA VA DI MODA

“Una volta ci si conciava per le feste, oggi ci si concia per i festival”. Lo scrive Federico Pontiggia in un lungo articolo intitolato “Se il cinema va di moda” sulla ‘Rivista del Cinematografo’. “Tira più uno stilista che un costumista, i registi si scoprono fashion influencer, con esiti discutibili e per l’inveterato ‘purché se ne parli’. Non c’è soluzione tra set e carpet, tra studio e maison: dove ci porta il combinato disposto cinema-moda?

NAPOLEON, TUTTE LE OMBRE DELL’IMPERATORE NEL KOLOSSAL DI RIDLEY SCOTT

“La nuova scommessa del regista britannico 85enne che ha visto nell’ascesa e caduta dell’imperatore di Francia l’inizio della storia moderna”, scrive Gloria Satta sul Messaggero a proposito di Napoleon, in uscita il 23 novembre al cinema. “Per questo regala al suo protagonista – Joaquin Phoenix – una vasta gamma di contraddizioni: ambizione, ego rampante, dubbio, lealtà, violenza, vulnerabilità. Le stesse che Kubrick provò a mettere in un film su Napoleone, senza riuscirci”.

L’HORROR PIACE, MA SOLO SE A STELLE E STRISCE

“È il momento d’oro di un genere molto amato dai più giovani, che costa poco e garantisce incassi altissimi”, scrive Pedro Armocida su ‘Il Giornale’. “Più o meno il paradiso in terra per un produttore: peccato però che, da Five Nights at Freddy’s, Saw X, The Nun 2, L’esorcista: il credente, Talk to me, La casa dei fantasmi e Shark 2 – L’abisso siano tutti film americani. E l’Italia, Paese di Bava, Argento, Deodato Fulci etc? Non pervenuta.”

EMMA DANTE: NEL MIO FILM L’AMORE ILLUMINA IL DEGRADO

Sull’edizione barese di Repubblica Antonella W. Gaeta intervista Emma Dante sul suo ultimo film: “non esiste un concetto di famiglia che vince sulle altre, ma quella di chi si prende cura gli uni degli altri, di chi si ama. Nella famiglia non tradizionale di Misericordia, questo ragazzo con gravissimi deficit nonostante viva in un ambiente degradato e disperato, è amato da tre madri.

MIA WASIKOWSKA: NON OCCORRE AMARE UN PERSONAGGIO PER INTERPRETARLO       

Su ‘Donna Moderna’ un’intervista all’attrice australiana protagonista di Club Zero di Jessica Hausner, in uscita il 9 novembre, in cui ha il ruolo della manipolatrice dei suoi studenti “Non c’è nulla che io ami in Mrs Novak, ma è stato interessante esplorare il potere che esercita sui giovanissimi facendo leva sulla loro vulnerabilità” – racconta l’attrice che poi svela: “In futuro reciterò meno, spero di fare la regista”.

Giovanna Pasi
02 Novembre 2023

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