“Abbiamo sollevato il muro della vergogna”. Così parlano i precari occupanti del Teatro Valle che hanno squarciato per alcune decine di metri il grande telone che, davanti al quartiere della Mostra del Cinema al Lido di Venezia, nasconde il “cratere” dell’incompiuto futuro Palazzo del Cinema. Da alcuni giorni, i manifestanti hanno occupato il Teatro Marinoni dell’ex ospedale Al Mare al Lido.
“Ce ne andiamo, ma lasciamo delle forti interrogazioni all’amministrazione comunale e agli altri enti pubblici per il recupero della città di Venezia”, dicono.
Al sindaco Orsoni il Valle chiede, scrive l’Ansa, di “preservare il carattere pubblico del Marinoni, togliendo questo spazio dal preliminare di vendita che a fine anno potrebbe consegnarlo assieme a tutto l’ex l’ospedale Al Mare alla società Est Capital”. Vengono inoltre chieste garanzie sulla sua destinazione d’uso e si auspica che divenga “bene comune”, secondo la filosofia di gestione del Valle di Roma.
Al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e al ministro della Cultura, Giancarlo Galan, i manifestanti chiedono “gestione trasparente dell’utilizzo dei fondi pubblici e risoluzione del cratere d’amianto emerso durante i lavori per la costruzione del nuovo Palazzo del Cinema”. Tra le richieste, le “dimissioni immediate del commissario straordinario Spaziante”. L’azione ha l’appoggio di esponenti della cultura e del mondo del cinema.
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