L’Italian Film Commissions dice no alla proposta di tagli della Commissione Europea sul budget di “Europa Creativa” e al superamento del cinema come “eccezione culturale”. L’associazione nazionale, che rappresenta le più importanti film commission italiane, esprime preoccupazione per la proposta di riduzione del budget da 1.8 a 1.3 miliardi al nuovo programma europeo per la promozione della creatività e della cultura sul periodo 2014-2020.
“L’Italia Film Commissions – afferma il presidente Silvio Maselli in sintonia con i vicepresidenti Davide Bracco e Anna Olivucci – è decisamente preoccupata e meravigliata di questa proposta: se la riduzione di quasi un terzo del budget fosse confermata sarebbe un pessimo segnale. In una fase di crisi non solo economica, ma anche di appartenenza e d’identità, la cultura e la creatività rappresentano il volano determinante per la costruzione della civiltà e del futuro dell’Europa unita”.
La IFC si rivolge quindi al governo italiano, alle istituzioni del cinema, alle associazioni, agli operatori, agli artisti audiovisivi chiedendo una mobilitazione per impedire che questa proposta venga attuata: “Sarebbe insensato – prosegue Maselli – pensare al futuro dell’Europa senza sostegno alla cultura e all’industria dell’audiovisivo che rappresentano una risorsa significativa per lo sviluppo e per l’occupazione. Senza sostegno pubblico il cinema diventa puro intrattenimento e l’arte cinematografica, inesorabilmente, muore”.
In questo senso, l’IFC condivide e sottoscrive gli appelli promossi dal network europeo “We are more-Act for Culture in Europe” che rappresenta più di 100 organizzazioni e artisti in Europa, nonché dal Forum Cultura di Eurocity. “E’ indispensabile – conclude la IFC – che le istituzioni culturali e tutto il settore europeo dell’audiovisivo e della creatività facciano pressione affinché la Commissione europea mantenga almeno il budget previsto per la nuova programmazione”.
Un deciso e importante segnale arriva anche dal mondo del cinema europeo: una petizione firmata dai maggiori filmmaker europei, che chiedono ai capi di Stato di pronunciarsi a favore dell’esclusione del settore del cinema e dell’audiovisivo dai negoziati commerciali tra Europa e Stati Uniti. Tra i primi firmatari, oltre a Paolo Sorrentino, Marco Bellocchio e Emanuele Crialese,ci sono anche nomi illustri della cinematografica europea, come lo spagnolo Pedro Almodovar, l’inglese Ken Loach e il francese Bertrand Tavernier.
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