Parte domani la quinta edizione del Sardinia Film Festival.
L’inaugurazione ufficiale, prevista per le 21.15, sarà preceduta dalle proiezioni delle prime opere in concorso.
A partire dalle 17.30 verrà proiettata, nell’Aula Blu e nell’Aula Verde della facoltà di Scienze politiche, una selezione di film nazionali e internazionali, lavori di grande spessore artistico. Da segnalare nell’Aula Verde Invenzione di Don Chisciotte, diretto da Massimiliano Pacifico, corto di sei minuti con la voce fuori campo di Toni Servillo che accompagna le immagini di Mimmo Paladino, ispirate ai versi dedicata all’eroe di Cervantes dal poeta Edoardo Sanguinetti.
Sempre in Aula Verde sarà possibile vedere il corto della durata di 12 minuti, La porta, di Piero Messina, che narra la storia di un elegante signore e del vecchio portiere dell’Hotel Novecento che, durante un blackout, si raccontano attraverso la porta di vetro che li divide e che nasconde a noi le loro parole. Arriva dalla Turchia Black, il cortometraggio di quindici minuti diretto da Siligur Neslihan che racconta la storia di Ahmet, al quale la vita ha riservato solo porte chiuse. Ma una volta trovate le giuste chiavi forse Ahmet riuscirà a liberarsi della sua solitudine e ad aprirsi ad una nuova vita.
Per la sezione Animation è da segnalare Night Train, lavoro prodotto in Inghilterra dal regista Angel Yanakiev della durata di quattro minuti. Il protagonista è un passeggero di un treno il cui unico scopo è dormire in pace.
Girato a Chalco, in Messico, da Gabriela Paciel, il corto El viejo (7 minuti) racconta la storia di un uomo anziano affetto da Alzheimer che lotta per distinguere la realtà da ciò che accade soltanto nella sua mente.
Per la serata inaugurale è prevista inoltre la proiezione speciale di un documentario fuori concorso: Arturo torna dal Brasile, diretto dal regista sardo Marco Antonio Pani, vincitore del primo premio “Storie di emigrati sardi”, racconta una storia di emigrazione “speciale”.
Arturo Usai, dentista algherese, lascia l’isola nel secondo dopoguerra per trasferirsi in Brasile. A Rio De Janeiro, dove già vive suo fratello, Arturo dà libero sfogo alle sue vere passioni: la fotografia e il cinema. Usai diviene uno stimato direttore della fotografia, regista e tecnico per produzioni cinematografiche. L’abilità tecnica di Marco Antonio Pani, aiutata dalle coinvolgenti musiche di Remo Usai, nipote di Arturo, fanno del documentario un originale spaccato della vita dell’emigrato. Toccante ed emotivamente di grande impatto, il film regala allo spettatore un’appassionante e diversa storia di emigrazione, ben lontana dagli stereotipi.
Saranno presenti alla serata il regista Pani e il protagonista del documentario Arturo Usai.
Per tutte le serate del Festival l’ingresso è libero.
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