“Mi prendo personalmente l’impegno, assieme al direttore generale del festival Francesca Via, a provvedere all’allestimento dei servizi per i disabili sensoriali a partire già dalla prossima edizione.”
Così si è espresso Gian Luigi Rondi, presidente della Fondazione Cinema per Roma, in occasione dell’incontro Il Festival e la disabilità , che si è tenuto presso il Bookshop dell’Auditorium in risposta ad alcune polemiche emerse nei giorni scorsi circa l’impossibilità per ciechi e sordi di assistere ai film in concorso durante la kermesse capitolina.
La direzione del festival si è resa disponibile al confronto con le associazioni che si sono occupate del problema.
Presenti all’incontro anche Laura Raffaeli, presidente dell’associazione Onlus Blindsight Project, Giovanni Polidoro, già presidente della Federazione Nazionale sordi, Stefano Pierpaoli, presidente dell’associazione Consequenze e Mario Staderini, dell’associazione Luca Coscioni.
Tra i punti salienti, la forte necessità di accessibilità ai servizi culturali per tutti i cittadini – specie quando si parla di opere prodotte con l’ausilio di finanziamenti pubblici – evitando gli “spazi appositi” per coloro che non possono vedere o sentire e puntando piuttosto a un servizio che sia fruibile da tutti, normodotati e disabili, senza distinzioni.
“Tecnicamente non è difficile – ha specificato Rondi – basta chiedere a produttori e distributori la lista dei dialoghi per realizzare i sottotitoli. La mia speranza è che dal festival nascano un messaggio e un esempio da seguire per tutte le sale cinematografiche.”
Ci sono naturalmente degli ostacoli da affrontare: prima di tutto, i costi. Sottotitolare non è poi così dispendioso, ma i distributori, se non adeguatamente sollecitati, non hanno motivo di farlo, men che mai per i film italiani. Poi, c’è un problema culturale: i sottotitoli nel nostro paese non sono ben accetti.
E se il primo scoglio si può superare con l’uso di volontari, per il secondo c’è bisogno di una lunga e delicata opera di sensibilizzazione.
In questa prospettiva è stata organizzata dalle associazioni competenti una raccolta firme per un’interrogazione popolare al sindaco di Roma, per chiedere, tra le altre cose, la fornitura alle sale di servizi adatti ai disabili sensoriali e la costituzione di un organismo permanente, e non politicizzato, che si occupi dell’accessibilità alla cultura.
Rondi è il primo a firmare, promettendo che, già dall’anno prossimo, anche i film italiani del festival saranno sottotitolati.
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