E’ una storia di bambini tutta interpretata da attori non udenti Matilde di Vito Palmieri, in concorso a Generation nell’ambito della Berlinale. Prodotto dalla bolognese Agfa/Fiadda (Associazione genitori con figli audiolesi) in collaborazione con Maxman coop, Elefant Film e Immaginarium ArtComStudio, il film racconta di una bambina dall’intelligenza vivace e dalla personalità spiccata. Tra i banchi di scuola, però, c’è qualcosa che sembra turbare Matilde. Combinando le suggestioni ricevute dal suo maestro, l’interesse per gli strumenti da parrucchiera della madre e la passione per il tennis, la protagonista cerca una soluzione drastica e sorprendente per ritrovare la serenità. “Nei miei lavori ho spesso raccontato storie di bambini -spiega il regista – ma rappresentare il quotidiano di una bimba sorda è stata un’esperienza nuova. Inizialmente avevo qualche perplessità, non sapevo se avrei trovato il linguaggio appropriato per raccontare questa vicenda legata alla sordità. Poi, con l’aiuto dell’Agfa, che mi ha chiesto di realizzare questo corto, ho trovato la chiave giusta. Ho cercato di fare un film con un’impronta sociale forte senza tralasciare delicatezza e una punta di ironia”.
Vito Palmieri, nato a Bitonto nel 1978, si è laureato in filmologia al Dams di Bologna. Nel 2006 ha realizzato Tana libera tutti, candidato ai David di Donatello. Nel 2012 ha diretto Anna bello sguardo, un omaggio a Lucio Dalla.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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