16:13 – Loach: “Il premio più grande è la lotta”

Alcune centinaia di persone hanno accolto con un lungo applauso Ken Loach davanti al cinema Ambrosio a Torino, dove si svolge un’assemblea pubblica dopo le polemiche dei giorni scorsi per il rifiuto del regista inglese a ritirare il premio assegnato dal Torino Film Festival. L’incontro è stato promosso dall’Unione sindacale di base del capoluogo piemontese. “Ritirare dei premi ai festival è bello, ma per me il premio più grande è essere parte di questa lotta”, ha detto Loach.

Accompagnato dal suo sceneggiatore Paul Laverty, il regista ha ricevuto una standing ovation all’ingresso del gremitissimo cinema. Si è scusato di parlare in inglese dicendo che non ha imparato altre lingue “perché eravamo un impero”. “Vorrei chiarire – ha spiegato – che già a luglio scrissi al Torino Film Festival per chiedere che i lavoratori fossero reintegrati. Mi hanno risposto dicendo che si sarebbero occupati della situazione. E’ arrivato novembre senza che sia successo nulla. Ho così deciso di gettare la cacca nel ventilatore”, ha sottolineato il regista spiegando il rifiuto a ritirare il Premio Gran Torino al TFF. “Ai lavoratori è stato posto un ricatto, se non vi tagliate lo stipendio, siete licenziati – ha concluso Loach – E’ come se si chiedesse ai tacchini se votano per il Natale”.

L’incontro con Loach è stato aperto da un delegato dell’Usb che ha ricordato le ragioni della vertenza, poi ha preso parola uno dei lavoratori della cooperativa Rear che ha ringraziato il regista per la solidarietà e ha riassunto la propria tipologia di contratto. “Guadagno – ha spiegato – 5 euro l’ora, per averne 1.000 devo lavorare 200 ore al mese”.