15 settembre 2023, la rassegna stampa

Kyle Eastwood, Pablo Larraín e Annarita Zambrano sono tra i protagonisti della rassegna di oggi, dove torna ancora una volta la polemica su Pierfrancesco Favino e Matteo Garrone


Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo.

FAVINO E LA POLEMICA INFINITA

Le dichiarazioni rilasciate da Pierfrancesco Favino durante Venezia 80 continuano a far dibattere giornalisti e intellettuali di tutta Italia. Su “Espresso”, Sabina Minardi critica la “cultura del protezionismo” affermando: “Alzare continuamente gli scudi verso la concorrenza straniera, anziché reagire con orgoglio a un mondo che continua a trarre ispirazione dall’italianità è sintomo di debolezza”, mentre Aldo Cazzullo su “Il Corriere della Sera”, scrive una lettera in cui si dice d’accordo con Favino, sottolineando però che continueremo a “fare fatica ad esportare la cultura italiana” finché il mercato resterà nelle mani degli anglosassoni.

MATTEO GARRONE: L’ACCOGLIENZA DEL PAPA, LE CRITICHE DI NIGRIZIA

Un altro protagonista di Venezia 80, Matteo Garrone, è al centro della rassegna di oggi, essendo stato ricevuto dal Papa, insieme ai suoi due attori protagonisti e Kouassi Pli Adama Mamadou, alla cui storia il film Io capitano è ispirato, che viene intervistato da Alessandra De Luca su “Avvenire Agora 7”. Ma c’è anche “l’altra faccia della medaglia, come fa notare Emanuele Coen su “L’Espresso”, dedicando un pezzo alla polemica alimentata dalla rivista “Nigrizia”, che critica la scelta del regista italiano di affidarsi a maestranze italiane, compiendo un atto di “appropriazione culturale”.

GLI ANNI ’90 DI ANNARITA ZAMBRANO

Rossosperanza è la mia resa dei conti” così Annarita Zambrano, intervistata da Teresa Ciabatti su “Il Corriere della Sera – 7” riguardo al suo nuovo film presentato in concorso al Festival di Locarno. La regista racconta i suoi anni ’90, quelli dell’onnipotenza (dei padri) e della violenza “normalizzata”.

DAL GIAPPONE A VENEZIA, IL FILM ANTIBELLICISTA DI SHINYA TSUKAMOTO

Lucrezia Ercolani intervista su “Il ManifestoShinya Tsukamoto, regista di Shadow of Fire, film ambientato nel secondo dopoguerra giapponese e presentato a Venezia 80 nella sezione Orizzonti: “Ho realizzato Shadow of Fire con un vero senso di preghiera e di speranza affinché i figli delle giovani generazioni non facciano esperienza della guerra” afferma il regista.

PABLO LARRAÍN E IL SUO VAMPIRO PINOCHET

In occasione dell’uscita su Netflix di El Conde, su “La Repubblica – Il Venerdì” esce l’intervista a Pablo Larraín ad opera di Marco Consoli. Nel film il regista cileno trasforma il dittatore Pinochet in un vampiro: “Per me la satira era l’unico strumento possibile perché ogni altro modo di approcciare un personaggio come Pinochet creerebbe empatia e non ce lo si può permettere”.

EASTWOOD SYMPHONIC: IL CINEMA DI CLINT, LA MUSICA DI KYLE

Si intitola Eastwood Symphonic la retrospettiva in cui Kyle Eastwood reinterpreta, con il suo quintetto e la Czech National Symphony Orchestra, dodici titoli tratti dalla filmografia del padre Clint. Il musicista e compositore, intervistato da Simona Orlando su “La Repubblica – Il Venerdì”, racconta il progetto scavando nel suo passato al fianco del mitico attore e regista simbolo del western: “Mi ha insegnato la sottrazione. ‘Meno fai, più è forte’ dice sempre. Un minimalismo che lo caratterizza anche come attore. È più intenso che espansivo”.

di Carlo D’Acquisto

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15 Settembre 2023

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