Nina, il primo lungometraggio di Elisa Fuksas, arriva nelle sale il 18 aprile distribuito da Fandango in 15 copie. Protagonista Diane Fleri, nel cast Luca Marinelli, Ernesto Mahieux e Andrea Bosca. La pellicola ha ottenuto una menzione speciale nell’ambito del recente Bif&st – Bari International Film Festival.
“Nina è una giovane donna incapace di sentire – spiega la regista, autrice anche del soggetto e della sceneggiatura scritta con Valia Santella – lei è una collezione di cose preferite: le fiabe, Mozart, gli origami, la possibilità di diventare altro, gli incontri impossibili, non sappiamo da dove arriva, le sue emozioni passano per i luoghi che attraversa. In questo film c’è la paura di perdersi, l’isolamento, l’aridità, l’incapacità di immaginare il futuro. Ho scelto che anche gli spazi parlassero”.
A chi fa notare l’attrazione fatale tra i cineasti italiani e l’Eur (Fellini vi girò un episodio del film Boccaccio ’70 e Antonioni L’eclisse), la regista replica: “Quando ho girato questo film ho voluto credere che non ci fosse stato nessuno prima di me per non rischiare di perdermi. Alcuni però quando lo hanno visto hanno notato dei richiami, i più citati sono Moretti, Antonioni e Lynch. Ma vi assicuro non è stato voluto, ma casuale”.
Diane Fleri ha la sua personale chiave di lettura: “L’ambiente esterno dell’Eur dove passeggia Nina sembra richiamare questo nulla in cui questa donna si muove come se fosse una spettatrice della vita altrui. E’ la prima volta in tanti anni di cinema che mi sono sentita parte di un’opera d’arte”.
Elisa Fuksas è figlia dell’architetto di fama mondiale Massimiliano: “Sono laureata in architettura, ma non ho mai pensato di fare l’architetto. Fin da piccola ho sempre amato scrivere, ma a un certo punto quelle storie sul foglio non mi bastavano più, quelle immagini che erano dentro di me avevo voglia di condividerle”.
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