Compie diciott’anni il festival Visioni Italiane, promosso dalla Cineteca di Bologna e in programma al Cinema Lumière (via Azzo Gardino, 65) dal 22 al 26 febbraio.
Si inaugura, mercoledì 22, con un reportage di Mirko Meloni dal primo nucleo della protesta, la Spagna di Indignados: come nasce una protesta; le storie clandestine di Jeans e Martò, racconto di un’utopia dall’Etiopia di Claudia Palazzi e Clio Sozzani, o della Fabbrica dei clandestini sul confine nevralgico di Ventimiglia; Lo sbarco di Adonella Marena e Dario Ferrario è invece quello di migranti molto particolari: sono mille italiani all’estero, imbarcati in una nave da Barcellona a Genova, per alzare la propria voce contro il degrado del nostro Paese, sulla scia dei Mille garibaldini.
Un inizio forte per Visioni Italiane, che si presenta come contenitore importante al di là dello storico concorso (suddiviso nelle diverse sezioni per corto e mediometraggi di fiction, documentari e lavori che mettono le tematiche ambientali al centro del loro racconto), e si pone come centro focale di una riflessione sul fare cinema (a Bologna, innanzi tutto): convegni (Lo sguardo degli autori, sul documentario italiano, che vedrà intervenire autori trasversali tra documentario e fiction come Stefano Mordini, Giuseppe Gagliardi e Davide Ferrario), workshop (quest’anno incentrato sul diritto d’autore in ambito musicale e audiovisivo).
Fino ad arrivare ai giovanissimi, quelli delle scuole dell’Emilia-Romagna, ancora una volta tantissimi a partecipare al Premio Luca De Nigris, indetto per il 14° anno, momento di entusiasmo indescrivibile per dei ragazzi che trovano nelle giornate del Premio il compimento di un lavoro che li ha impegnati magari per mesi: anche così si forma un pubblico di cinefili.
Cartellone composito, che oltre a scegliere e premiare i migliori film in concorso, diventa vetrina per eventi speciali, produzioni importanti che in seno al festival trovano la loro naturale collocazione: è il caso delle produzioni emiliane come Ulidi piccola mia di Mateo Zoni, (giovedì 23 febbraio, ore 20.15, vincitore del Bando di sostegno alla produzione della Cineteca di Bologna), I giorni della vendemmia di Marco Righi (venerdì 24 febbraio, ore 20), Il cacciatore di anatre di Egidio Veronesi (sabato 25 febbraio, ore 15), Cusutu n’coddu di Giovanni La Parola (Premio Nuove Arti della Fondazione Del Monte; sabato 25 febbraio, ore 16); i lavori di ZAPRUDERfilmakersgroup (organizzazione anti-commerciale dedita alla realizzazione in proprio di film indipendenti ed autoprodotti), che si vedranno nella notte di sabato 25 febbraio, da mezzanotte e mezza in avanti.
E poi la testimonianza preziosissima del lavoro di un maestro sul set, Ermanno Olmi: Maurizio Zaccaro ha realizzato un ricco backstage de Il Villaggio di cartone, ultima fatica del maestro, e ne ha ricavato il film Un foglio bianco, evento speciale per la serata di domenica 26 febbraio, alle ore 20.30.
Infine la musica, che di nuovo Visione Italiane regala al pubblico della Cineteca, in un’intesa sempre più stretta tra espressività cinematografica e musicale, con il sassofonista Gianni Gebbia, nella doppia veste di regista (vedremo infatti il suo Asakusa No Brecht, road-movie musicale dal Giappone) e performer, e Freak Antoni.
Visioni Italiane è promosso da: Fondazione Cineteca di Bologna, Comune di Bologna, Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero, Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per il Cinema, Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura.
Con la collaborazione di FilmCommission Bologna, Università degli Studi di Bologna, Kodak, FICE, Fondazione Del Monte, ARPA Emilia-Romagna, D.E-R (Documentaristi Emilia-Romagna), Doc/it, Associazione Gli Amici di Luca, Ufficio Scolastico Regionale, Ermitage, Arci Bologna.
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