13 aprile 2023, la rassegna stampa

Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell'audiovisivo


Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo

LO SCIOPERO DEGLI SCENEGGIATORI NEGLI STATI UNITI
I quotidiani ‘Il Foglio’ e ‘il Manifesto’, ripettivamente con Mariarosa Mancuso e Luca Celada, dedicano ampio spazio alla vertenza che potrebbe paralizzare Hollywood e le piattaforme che distribuiscono film e serie nel mondo: questa settimana gli 11.000 sceneggiatori rappresentati dal Writers Guild of America (WGA) decideranno se indire o no uno sciopero a partire dal primo maggio, se non si sarà trovato un accordo sul rinnovo del contratto. “Se va in porto l’iniziativa, l’industria del cinema americano resta paralizzata – scrive Mancuso – E i suoi effetti possono compromettere i festival. Non solo quello francese, ma anche Venezia o Toronto”. Si tratterebbe del primo sciopero della categoria dal 2008, quando la paralisi durò 100 giorni. Gli sceneggiatori, sottopagati nella macchina dell’entertainment, furono al centro di vertenze contenziose anche nel 1998 e nel 2001.

ASGHAR FARADI: LE DONNE IRANIANE NON TORNERANNO INDIETRO

Sul quotidiano ‘La Stampa’ Fulvia Caprara intervista il regista iraniano Asghar Faradi, che lunedì prossimo sarà a Torino per tenere una masterclass, ricevere un premio alla Mole Antonelliana e introdurre la proiezione di Un eroe. “Le donne iraniane non torneranno indietro – dice il regista parlando della situazione nel suo Paese – sono pronte a morire per la libertà. La repressione sta compattando la protesta invece di soffocarla

GIORGIA: LAVORARE CON ROCCO PAPALEO È COME SUONARE IL JAZZ

Sul settimanale ‘Donna Moderna’ Ilaria Solari intervista Giorgia dopo il suo esordio da protagonista in Scordato, il film di e con Rocco Papaleo presentato al Bif&est di Bari: “lavorare con lui è come suonare il jazz, hai la partitura ma devi tenerti sempre in equilibrio fuori da quella”, dice la cantautrice (Nastro d’Argento 2003 per la miglior canzone originale ne La finestra di fronte di Özpetek), che definisce il nuovo ruolo da attrice “solo una delle mie tante prime volte”. “Il cambiamento è faticoso – aggiunge – ma se non ti rinnovi muori”.

PREMIO FILM IMPRESA, TORNATORE: LA MAGIA DELLA SALA NON SPARIRÀ MAI

Su ‘La Stampa’ altra intervista di Fulvia Caprara al regista Giuseppe Tornatore, che ieri ha ricevuto un premio nel corso della serata inaugurale del Premio Film Impresa alla Casa del Cinema di Roma (evento riportato anche dal Sole 24 Ore e dalla cronaca di Roma del ‘Corriere della Sera’). “Il mondo del cinema non potrà mai sparire – dice il Premio Oscar, che mantiene il riserbo sulla serie Paradiso tratta dal suo capolavoro – certe previsioni pessimiste sono frutto di schemi che non stanno in piedi”. Presidente del Premio Impresa è l’AD di Medusa Film Giampaolo Letta, Direttore artistico Mario Sesti e Presidente della giuria il regista Paolo Genovese.

LEO GULLOTTA: LA STRADA PER I DIRITTI È ANCORA LUNGA

Silvia Fumarola su ‘La Repubblica’ intervista Leo Gullotta, che parla di carriera, amicizie e amore. Negli anni del Bagaglino “c’era la fila, tutti i politici chiedevano di partecipare, valeva come una campagna elettorale” – dice l’attore 77enne. E di Nanny Loy ricorda: “Era fantastico lavorare con lui”. Gullotta è sposato con Fabio Grossi dal 2019, suo compagno da decenni: “Ho vissuto la mia omosessualità con naturalezza. Ho colto subito la possibilità delle unioni civili. Ma la strada per i diritti è lunga”.

AVVENIRE SU L’ESORCISTA DEL PAPA: “SPLATTER E INATTENDIBILE”

Sul quotidiano della CEI Avvenire un lungo articolo firmato da Roberto Zanini stronca letteralmente il film di Julius Avery L’esorcista del Papa, con Russel Crowe, definendolo “splatter, inattendibile e pieno di luoghi comuni”. Mentre il protagonista premio Oscar – si legge – “ricorda – più che un esorcista – il gladiatore che lo rese celebre, o anche un Rambo o un supereroe della Marvel“. In uscita stasera nelle sale italiane.

ESCE AS BESTAS, LA TERRA DELLA DISCORDIA
Su ‘la Repubblica’ Roberto Nepoti dedica un lungo articolo ad As Bestas, il nuovo film di Rodrigo Sorogoyen presentato fuori concorso a Cannes e premiato in molti festival, con Denis Ménochet, Marina Foïs e Luis Zahera da stasera nelle sale. Nepoti definisce il lungometraggio “un thriller rurale, dove la tensione sale gradualmente fino a diventare insostenibile grazie a un perfetto timing di sceneggiatura (scritta da Sorogoyen e Isabel Pëna).

I VITELLONI, A RIMINI UN CONVEGNO SUL CAPOLAVORO DI FELLINI
Su ‘Il Resto del Carlino’ Mario Gradara parla del Convegno organizzato alla Cineteca di Rimini da Fellini Museum e Università di Bologna a 70 anni dall’uscita de I Vitelloni, con una ventina di esperti e studiosi a confronto. “Mammoni e traditori, donnaioli e maschilisti, monumento alla peggio gioventù, oppure simboli di rivolta edonista e menefreghista ma che incarna a perfezione l’individualismo italico?” Le risposte si discuteranno a partire da oggi alle 15, per terminare domani sera, con le musiche di Nino Rota.

I PIONIERI, NELLE SALE L’OPERA PRIMA DI LUCA SCIVOLETTO

Alberto Crespi e Pierpaolo Mocci su la Repubblica e TrovaRoma parlano del primo film del regista Luca Scivoletto I pionieri, tratto dal suo libro omonimo, in uscita stasera nelle sale. Ambientato nella Sicilia degli anni ’90, il film – scrive Crespi – è una “commedia politica” che vede protagonista un bambino chiamato Enrico in omaggio a Berlinguer e come per il quasi contemporaneo film di Vetroni racconta il Partito Comunista Italiano in chiave di “nostalgia e memoria familiare”.

ARRIVEDERCI BERLINGUER!, L’ANTERPRIMA AL FESTIVAL DI PORDENONE

Sul quotidiano Domani un lungo articolo a sei mani parla del film Arrivederci Berlinguer” di Michele Mellara e Alessandro Rossi, una co-produzione di Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e Cinemazero, presentata ieri in anteprima nella serata finale del Pordenone Docs Fest, atteso s Roma il prossimo 6 maggio. Un film “di montaggio”, che rielabora il film corale del 1984 sui funerali di Belinguer, allora realizzato da Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Roberto Benigni, Carlo Lizzani, Luigi Magni, Giuliano Montaldo e Gillo Pontecorvo.

ARCHIVIO LUCE IN DUE EVENTI A PROCIDA E BARI

L’edizione barese de ‘la Repubblica’ annuncia la proiezione di stasera alla Mediateca regionale de Il cavaliere inesistente, film del fumettista Pino Zac prodotto e distribuito nel 1971 da Istituto Luce, che mescola animazione in stop-motion ad attori reali. L’opera è ispirata all’omonimo romanzo di Italo Calvino, nell’ambito della rassegna barese “Calvino 100”, dedicata al centenario del grande scrittore. Il quotidiano ‘Cronache di Napoli’ invece dà conto della mostra “Fili d’ombra Fili di Luce” in corso nell’ex carcere di Procida, con la presenza di tre filmati recuperati dall’Archivio Luce: L’arrivo del bandito La Marca, Il trasferimento dal penitenziario all’ospedaletto dei 22 e Personalità fasciste deportate a Procida

OCCHIPINTI: “NIENTE PIÙ PUBBLICITÀ NELLE SALE DI CIRCUITO CINEMA”

Su TrovaRoma l’AD di Circuito Cinema Andrea Occhipinti spiega la scelta attiva dal 1 aprile nelle ‘sue’ sale, dove si proiettano film “senza interruzioni per blocchi pubblicitari, ma solo per qualche trailer”. Oltre al restyling delle sale, Circuito Cinema ha in programma di inserire “un’offerta food ricercata”. “Ogni scelta legata alla qualità della visione – precisa – accorcia le distanze con i numeri dell’affluenza pre-pandemica, ai quali cerchiamo di tornare entro la fine del 2024”.

IL CASO ALEX SCHWAZER, AL VIA LA SERIE NETFLIX

Il ‘Corriere della Sera’ dedica un lungo articolo di Stefania Ulivi alla serie sul campione olimpico Alex Schwazer in onda da stasera su Netflix, prodotta da Indigo Stories, ideata e diretta da Massimo Cappello per la regia di Marzia Maniscalco. Quattro episodi per ricostruire la complessa vicenda sportiva, umana e giudiziaria del vincitore dell’oro nella 50 km a Pechino 2008, squalificato per doping, per poi arrivare all’archiviazione per fatto non commesso. “La giustizia sarebbe stata quella di farmi continuare a gareggiare”, ha detto il marciatore alla presentazione romana della docu-serie.

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gp
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13 Aprile 2023

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