12 ottobre 2023, la rassegna stampa

Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell'audiovisivo


Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo.

 

ROBERT DE NIRO: LA SPERANZA SAREBBE DI ESSERE ABBASTANZA MATURI DA NON CADERE NEGLI STESSI ERRORI, MA COME VEDIAMO RESTA UNA SPERANZA

Gian Luca Pisacane su Famiglia Cristiana intervista Robert De Niro, protagonista dell’attesissimo Killers of the flower moon di Martin Scorsese, in uscita nelle sale italiane. “Siamo stati bambini insieme, mi sento davvero fortunato per aver fatto dieci film con lui”, dice il leggendario attore ottantenne due volte premio Oscar. “Non so se basta fare un film per stringere la mano a popolazioni che sono state oppresse, ma è un punto di partenza. È necessario analizzare il passato per preservare il presente, assumerci le nostre colpe e chiedere perdono. L’onda razzista negli Stati Uniti è in crescita, chi governa deve perseguire la pace, condannare ogni forma di violenza”. Stessa firma sullo stesso settimanale anche per le interviste a Leonardo DiCaprio e Lily Gladstone, al fianco di De Niro nello stesso film.

LEONARDO DICAPRIO: OGNUNO FACCIA LA SUA PARTE, MAI DIMENTICARE

“Il film racconta di un’oppressione che non si consuma solo negli Stati Uniti ma in ogni parte del globo, il passato si specchia nel presente”, spiega l’attore. E su De Niro: “ha lasciato il segno nella storia del cinema, un uomo da rispettare e da cui imparare, un modello per tutti noi”.

LILY GLADSTONE: LA CHIAVE DEL RACCONTO DI SCORSESE È IL RISPETTO

“Nel film si ragiona sugli effetti della colonizzazione”, racconta l’attrice statunitense, discendente dalle tribù dei Nasi Forati e dei Piedi Neri, tra le favorite per una nomination alla prossima edizione degli Oscar. “Le scelte sono due, coesistere o usare la forza per soggiogare. Ieri come oggi spesso si sceglie la seconda. Abbiamo voluto accostarci alla verità”

TIM BURTON: GRAZIE A FELLINI E A MARIO BAVA MI SONO INNAMORATO DEL CINEMA

“A Burbank negli anni ’60 ho conosciuto il cinema italiano” – racconta Tim Burton a Giovanni Bogani sulle pagine della ‘Nazione’. “Facevano vedere i film di Federico Fellini e di Mario Bava, grazie a loro mi sono innamorato del cinema. Ho sempre sentito una strana connessione col cinema italiano”. E scherza sull’AI – che non ha mai nascosto di detestare – al termine della sua masterclass torinese “vi svelo un segreto, sono un robot. Non ho bisogno dell’AI, l’intelligenza artificiale sono io!”.

LUC BESSON: IL MIO DOGMAN PER CAPIRE IL DOLORE INTORNO A ME

Fulvia Caprara sulla Stampa intervista Luc Besson sul suo ultimo film, Dogman: “un autore è come una spugna, assorbe tutto.  Negli ultimi anni ho visto tantissimo dolore e volevo parlare di una sofferenza che riguarda tutti”, spiega il regista. “Nessuno nasce violento, la domanda che mi sono posto è se la violenza nasce dal tipo di società che stiamo costruendo, io penso di sì”.

TRUDIE STYLER: NEGLI ANNI ’80 E ’90 FACEVO L’ATTRICE A CINECITTÀ

Sul settimanale Elle Trudie Styler, regista, produttrice e attivista e moglie di Sting, racconta il suo Posso entrare? An ode to Naples a Piera De Tassis, presidente della Festa del Cinema di Roma, dove il film – coprodotto da Luce Cinecittà – sarà presentato. “È il mio grazie a una città che non esclude: a Napoli nessuno mi ha chiuso la porta in faccia” – racconta Styder per spiegarne il titolo. “Al di là della sua reputazione, è la città del caffè sospeso, della palestra di boxe in sagrestia, delle guerriere della Sanità che si battono contro la violenza sulle donne e dei detenuti che trasformano le vecchie barche dismesse in strumenti musicali”.

GABRIELLA PESSION: LA MIA ANTONIA SPIETATA E MANIPOLATRICE IN THOSE ABOUT TO DIE

Valerio Cappelli sul Corriere della Sera intervista a tutto campo Gabriella Pession: “ho cambiato 23 case in 10 anni”, racconta l’attrice nata in Florida: la vita perennemente in viaggio tra USA, Australia e Irlanda, il matrimonio con Flood di Grey’s Anatomy, l’infortunio da atleta pattinatrice e la depressione giovanile, poi la ripresa grazie alla musica di Michael Jackson, le fiction e il ruolo di Antonia  in Those About to die, la serie Amazon girata a Cinecittà.”Lì io sono Antonia, una donna patrizia spietata e manipolatrice: ho superato la paura, ora il telecomando della mia vita l’ho in mano io”.

ANTONIO ABBATE: IL CINEMA DEVE RAPPRESENTARE LE PAURE DELLA SOCIETÀ

“Il cinema di genere, al di là del film di puro intrattenimento, ha il dovere di esprimere e rappresentare le paure e le ansie della società di oggi” – afferma in un’intervista a sul Corriere del Mezzogiorno Antonio Abbate, il regista ventiseienne di Phobia, in sala da una settimana con il suo lungometraggio d’esordio. “Nel mio film è centrale il tema della salute mentale e del disagio psicologico”.

SANTA CECILIA APRE CON IL FILM DI ANCARANI COPRODOTTO DA LUCE CINECITTÀ

Le cronache romane dei quotidiani danno spazio all’apertura della stagione sinfonica dell’Auditorium di Santa Cecilia: una serata dedicata alla caput mundi in cui le musiche della Trilogia romana di Ottorino Respighi saranno accompagnate dal film di Yuri Ancarani prodotto da Dugong Films in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Luce Cinecittà: un viaggio nel tempo per immagini, con materiali dell’Archivio Luce, in cui Roma è raccontata come la città del Grande Cinema, ripercorrendo la nascita e lo sviluppo degli studi di Cinecittà.

I DUE FILM RESTAURATI A CINECITTÀ AD ‘ALICE NELLA CITTÀ’

Sul settimanale Elle si parla della collaborazione di Cinecittà con Alice nella Città, la sezione parallela della Festa del Cinema dedicata ai giovani, dove saranno proiettati due restauri realizzati nei laboratori digitali di via Tuscolana: “Seguire questo lavoro mi ha permesso di rivivere, con lo stesso stupore di allora, l’amore per il cinema e il mestiere che ho scelto”, racconta Costanza Quatriglio, regista de L’isola, a 20 anni dall’uscita della sua opera prima. L’altro film è Il cavaliere inesistente di Pino Zac, tratto dall’omonimo capolavoro di Italo Calvino nel centenario della nascita, restaurato da Cinecittà in collaborazione con CSC – Cineteca Nazionale.

Giovanna Pasi
12 Ottobre 2023

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