12:52 – Jodorowsky: dopo quarant’anni il ritorno sulla Croisette

Non è passato inosservato, alla Quinzaine des Réalisateurs, La danza de la realidad, di Alejandro Jodorowsky, che dopo 23 anni è tornato al cinema (l’ultimo film è stato Il ladro dell’arcobaleno), con una pellicola applaudita, nel giorno del suo passaggio ufficiale, da una folla di devoti mescolata a nuove leve di cinefili: giovani appassionati di cinema alla loro prima volta di fronte al regista che proprio sulla Croisette trovò la sua consacrazione, nel 1973, con La montagna sacra. Sono passati esattamente 40 anni e Jodorowsky, che non ha mai fatto solo il cineasta, ma è stato attore, si è occupato di teatro, di fumetti, interessandosi anche di tarocchi e psicomagia, non pare aver perso nulla della sua carica visionaria e provocatoria. A dimostrarlo proprio quest’ultimo film, girato nella vera cittadina cilena di Tocopilla dove il piccolo Alejandro ha conosciuto le regole di un’educazione violenta e di un apprendistato alla vita condotto sulla strada. Ma il film non assomiglia però per niente a un diario pubblico. Jodorowsky infatti reinventa, modella, trasfigura, usando quel filtro di visione allucinata ed eccessiva che ha sempre caratterizzato il suo lavoro. Un surrealismo sulle orme di Bunuel che porta fino al poeta e amico Fernando Arrabal, con il quale fondò il movimento di teatro Panico e dalla cui opera teatrale trasse Il paese incantato, suo primo film. Insomma quello che per molti è stato ed è tuttora un maestro prosegue su quella scia che da provocazione è diventata stile e che comunque continua a dividere pubblico e critica. Non è stata affatto casuale dunque la scelta di affiancare a La danza de la realidad il documentario di Frank Pavich: Jodorowski’s Dune, sul più grande fallimento del regista, che nel 1975 tentò appunto di adattare per lo schermo la saga fantascientifica di Frank Herbert Dune – riunendo un nutritissimo cast di tecnici ed esperti per riprodurre il mondo futuribile del romanzo – e che per questioni produttive non fu mai girato.