Il regista giapponese Shohei Imamura, vincitore di due Palme d’oro al festival di Cannes, è morto a Tokyo all’età di 79 anni. Collaboratore di Ozu, Kobayashi e Kawashima, Imamura si affermò alla fine degli anni ’50 con Desiderio inappagato e Desiderio rubato, che affrontavano in chiave espressionistica e grottesca i miti e i conformismi della società nipponica. Diventato famoso anche all’estero con Porci e corazzate, del 1961, Imamura continuò poi a proporre del Giappone un’immagine spregiudicata e lontana da quella ufficiale con Desiderio di omicidio (1964), Il profondo desiderio degli dei (1968) e soprattutto La storia del dopoguerra raccontata da un barista (1970). Dopo un decennio di oblio confinato a produzioni televisive di secondo piano tornò al grande schermo con A me la vendetta (1979) e Perché no (1981). Costretto a fronteggiare una cronica mancanza di finanziamenti, nel 1983 fondò una scuola di cinema a Tokyo e realizzò La ballata di Narayama, uno stilizzatissimo capolavoro con cui si impose anche a Cannes. Nel 1997 tornò a conquistare la Palma d’oro con L’anguilla. La sua ultima opera, Acqua tiepida sotto un ponte rosso, è del 2000.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk