Agire concretamente per salvaguardare e valorizzare lo spettacolo italiano, settore centrale per la crescita culturale ed economica del paese. Questa l’indicazione emersa dagli incontri avuti, in vista delle elezioni, dal comitato di reggenza Agis con Vendola (SEL), Orfini (PD), Ceccacci Rubino(PDL), Borletti Buitoni (Scelta Civica Monti) e dalle risposte al documento Agis con le nove urgenze per lo spettacolo inviate da Carlucci (UDC), Ingroia (Rivoluzione Civile), Garavaglia (Lega Nord Padania), Bonelli (Federazione dei Verdi).
Nel corso degli incontri è stata considerata fondamentale la definizione di regole certe ed omogenee a livello nazionale e territoriale che individuino in modo chiaro gli obiettivi dell’intervento pubblico, le funzioni ad essi correlate ed i soggetti in grado di meglio assolverle, in un quadro coordinato di competenze tra lo stato, le regioni e le autonomie locali. Quindi nuove regole anche per la riforma del Fondo unico per lo spettacolo (Fus) che preveda certezza, aumento e stabilità degli stanziamenti insieme al coordinamento di tutte le altre risorse a disposizione del settore. Importante rapportarsi anche alle possibilità offerte dalla utilizzazione dei fondi strutturali europei 2014/2020 per la cultura, con la necessità di un forte strumento istituzionale di proposizione e raccordo.
Le forze politiche hanno mostrato apertura anche sulle emergenze specifiche delineate dall’Agis: revisione di norme fiscali che aggravano la gestione delle imprese di spettacolo (Imu, Ires, Tarsu e domani Tares, Irap, Iva); norme specifiche per riconoscere la peculiarità dei lavoratori impegnati nel settore; proroga del tax credit e shelter per il cinema e loro innovativa previsione per lo spettacolo dal vivo; norme per la sicurezza dei pubblici luoghi di spettacolo adeguate agli standard e ai livelli raggiunti; norme più incisive per contrastare la pirateria in rete a difesa del diritto d’autore; serie agevolazioni per gli investimenti nel settore da parte dei privati; sburocratizzazione dei rapporti con le pubbliche amministrazioni nazionali e territoriali.
Per realizzare nel concreto tali obiettivi, dalle forze politiche è emersa inoltre la necessità di impostare una coordinata azione di governo tra dicasteri diversi, non escludendo una competenza particolare dell’attuale Ministero per lo sviluppo economico per interventi a sostegno delle imprese di spettacolo a carattere più marcatamente industriale e di mercato.
E’ stata inoltre delineata, da alcuni rappresentanti politici, in alternativa al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la costituzione di un Ministero della cultura e dell’industria creativa con l’accorpamento delle diverse deleghe in materia attualmente spalmate su diversi dicasteri.
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