11:12 – Rocco Siffredi ricorda Schicchi


Ha legato tutta la sua vita al mondo del porno italiano Riccardo Schicchi, nato in Sicilia ad Augusta il 12 marzo 1952 e morto in ospedale a Roma per complicazioni dovute al diabete mellito di cui soffriva da tempo e che lo aveva reso quasi cieco. Fotografo, regista e imprenditore di un settore che ha conosciuto nella seconda metà degli anni ’70 con l’incontro con Ilona Staller, in arte Cicciolina che cambiò la sua vita. Su Radio Luna con la disinibita modella ungherese conduceva una trasmissione sul sesso che divenne popolare, Voulez-vous coucher avec moi? e proprio durante quelle puntate nacque il suo soprannome.

 

Nel 1983 Schicchi aveva fondato con la Staller Diva Futura, un’agenzia per modelle e modelli pornografici. “Ero l’unico maschio in un harem di donne”, ha raccontato all’ANSA il più noto attore hard Rocco Siffredi ricordando gli esordi. “Avevo 20 anni e a lui devo tutto, come ad un padre professionale”. Da quell’agenzia lanciò la superstar Moana Pozzi e tante altre come Malù detta Ramba, Baby Pozzi, la trans Maurizia Paradiso. Ad un certo punto si inventò pure le pornocasalinghe come Rossana Doll e Jessica Rizzo.

 

Schicchi contribuì alla clamorosa elezione alla Camera dei deputati di Ilona Staller e nel 1990 fu tra i fondatori del Partito dell’Amore, un esperimento quasi parodia dei partiti politici tradizionali, che non arrivò al quorum per la Camera ma comunque ebbe un buon numero di preferenze per la capolista Moana. “Per l’Italia della pornografia questo è un grave lutto” ha aggiunto Siffredi spiegando che “non c’é stato nessuno come lui che ha creduto così tanto al made in Italy pornografico, riuscendo a sdoganare tutto il mondo del porno, andando dritto per una strada in cui credeva anche a costo degli insulti dei benpensanti. A me fermavano per la strada per dire sei un figo, sei un grande, a lui sberle e frasi tipo sei un maiale”.  E sempre l’amico Siffredi lo racconta con un’anima divisa in due: “il siciliano di paese, gelosissimo delle sue donne e il libertino sfrenato”. Nella sua carriera anche guai giudiziari: nel 2006 una condanna in primo grado a 6 anni di reclusione con l’accusa di associazione per delinquere, violazione della legge sull’immigrazione e sfruttamento della prostituzione, fu coinvolto nello scandalo Vallettopoli, arrestato, scarcerato e nel gennaio 2008 infine condannato a una multa di 800 euro per incitamento alla prostituzione. La fine, a 60 anni, amara, racconta Siffredi: “malato da anni, praticamente cieco e con le gambe che si sbriciolavano, ma sempre con quel sorriso stampato. I suoi ultimi lavori erano la cura di qualche ragazza in chat, abbandonato dai tanti che a lui devono tutto. Insomma non certo la fine che meritava”. Accanto a lui Eva Henger con la quale si era separato di fatto da alcuni anni.

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10 Dicembre 2012

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