10:35 – E’ morta Eleonora Rossi Drago


E’ morta a Palermo Eleonora Rossi Drago. L’attrice – vero nome Palmira Omiccioli – aveva 82 anni e da tempo si era ritirata dalle scene. Nata a Genova nel 1925, dagli anni ’70 viveva nel capoluogo siciliano, avendo sposato Domenico La Cavera, primo presidente di Confindustria Sicilia e personaggio di spicco dell’economia siciliana.

Insieme alle altre attrici signore come Lucia Bosè o Silvana Mangano, dopo il diploma magistrale, Eleonora Rossi Drago aveva lavorato come indossatrice e disegnatrice di modelli. Nel 1947 partecipò a Miss Italia senza poter gareggiare perché sposata e madre di una figlia ma ottenne comunque molte proposte di lavoro e debuttò al cinema con una piccola parte in I pirati di Capri, del 1949. L’anno dopo fece un provino per Non c’è pace fra gli ulivi ma Giuseppe De Santis le preferì Lucia Bosè.

Luigi Comencini la scelse per Persiane chiuse del 1951, con Massimo Girotti e Giulietta Masina, poi fu la volta di Sensualità di Clemente Fracassi, nel 1951, in cui si divide fra due amori, Marcello Mastroianni e Amedeo Nazzari.

Dopo numerose apparizioni in modesti film sentimentali, rivelò le sue doti drammatiche nel film di Antonioni Le amiche (1955), tratto da un romanzo di Cesare Pavese. Alla metà degli anni Cinquanta si cimentò anche con il teatro, in Zio Vanja, sotto la guida di Luchino Visconti, con un cast eccezionale che comprendeva Rina Morelli, Paolo Stoppa, Marcello Mastroianni. Nel 1959 ottenne ampi consensi per la sua interpretazione in Un maledetto imbroglio (1959) di Pietro Germi, in cui è Liliana.

Seguono due bei ruoli: Estate violenta di Valerio Zurlini e Tiro al piccione di Giuliano Montaldo, passando per la caratterizzazione della moglie di Nino Manfredi in L’impiegato di Gianni Puccini. Il personaggio interpretato nel film di Zurlini, quello di Roberta, una donna matura che si innamora di un ragazzo molto più giovane (Jean Louis Trintignant) le varrà un Nastro d’argento come migliore attrice protagonista nel 1960.

Ed è proprio a partire dagli anni ’60 che le occasioni si fanno più rare, o inappropriate alla sua personalità artistica (Il disco volante, L’idea fissa, Se permettete parliamo di donne). L’ultimo ruolo di rilievo sarà nel 1965: quello della moglie di Loth nel kolossal La Bibbia di John Huston, mentre diverrà via via più importante la sua presenza in televisione, come interprete di celebri sceneggiati, in particolare La Cittadella del 1964.

In cerca di rilancio, nel 1968 torna al teatro nella parte di un’affascinante lesbica quarantenne ma la commedia rimane in scena solo pochi giorni. Il suo ultimo film è Il dio chiamato Dorian (1970), con Helmut Berger. Dopo un periodo di profonda depressione, sposa Domenico La Cavera e si trasferisce a Palermo, dove resterà fino ai suoi ultimi giorni.

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03 Dicembre 2007

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