Che i fumetti siano diventati una continua fonte d’ispirazione, quasi una linfa vitale, per Hollywood è cosa nota. I film su Batman, Superman, L’uomo ragno, Hulk, Iron man e i Fantastici 4, solo per citarne alcuni, sono stati negli ultimi anni ancore di salvezza per l’industria cinematografica, in crisi di idee.
Tanto che le pellicole su questi supereroi mascherati, come del resto le loro controparti fumettistiche hanno fatto già da parecchio tempo, hanno smesso di incentrarsi solo su scazzottate e inseguimenti, ma sono diventati più introspettivi allargando la trama ad amori e lati umani dei protagonisti, aumentando di fatto anche il bacino di pubblico.
Ora Kick-ass, diretto da Matthew Vaughn e prodotto nientemeno che da Brad Pitt, porta il genere ancora un passo avanti verso la realtà, ambientando la storia nelle periferia americana dei giorni nostri e affidando il ruolo di “supereroi” a normalissimi ragazzini senza superpoteri ma con tanta creatività e, soprattutto, un veloce accesso a Internet.
Dave è il classico ‘nerd’, studente imbranato, deriso dai bulli e ignorato dalle compagne sino a che non appare un suo video su Youtube che lo ritrae fasciato in una tuta verde, acquistata su Ebay. Dave si è messo in testa di combattere il crimine come gli eroi dei fumetti di cui è appassionato. Con nome di Kickass (letteralmente: il “calciaculi”) crea un profilo su Myspace (un social network simile a Facebook) e si mette in contatto con altri paladini della giustizia, fra cui Hitgirl, letale dodicenne dalla sciabola facile, e suo padre, Big Daddy, interpretato dal divo di Hollywood e unico volto noto della pellicola, altrimenti totalmente indipendente, Nicolas Cage.
“Quando avevo 15 anni mi ero inventato il personaggio di Mr. Danger – ha detto Mark Millar, autore dell’albo di fumetti da cui è tratto il film, che ha avuto un successo incredibile battendo anche le vendite dei magazine del colosso Marvel – mi ero fatto un costume e pensavo di uscire per strada e combattere i malviventi. Per fortuna non l’ho mai fatto. Questa storia è quello che sarebbe potuto succedere se ci avessi provato”.
Il regista inglese Vaughn, marito della top model Claudia Schiffer, ha diretto in passato The Pusher e Stardust ma è conosciuto soprattutto per essere il produttore dei film di Guy Ritchie, da Lock and Stock a Snatch. “Sul set eravamo tutti appassionati di fumetti – ha detto il regista – io, Mark Millar, Aaron Johnson (che interpreta il protagonista Dave) e Nicolas Cage, abbiamo tutti enormi collezioni. Per questo abbiamo deciso di farlo praticamente gratis”.
Il film è stato infatti autoprodotto da Vaughn che è riuscito a coinvolgere fra gli investitori anche l’amico Pitt, conosciuto appunto sul set di Snatch. “Nonostante il successo del fumetto molti studios erano restii – prosegue Vaughn – è stata la passione del cast a renderlo possibile”.
Passione per i fumetti che in Nicolas Cage sfiora l’ossessione, tanto da aver chiamato il suo primogenito Kal-El, nome kriptoniano di Superman.
“Sono cresciuto leggendo fumetti – ha detto l’attore, per nulla preoccupato dal debito col fisco americano che lo ha costretto a vendere numerose proprietà – sul set era bello percepire l’entusiasmo di tutti perché stavamo facendo ciò che ci piaceva: mettere in scena un fumetto”.
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