‘Woman and Child’ di Saeed Roustaee, il diritto di essere madre

Taraneh Alidoosti è protagonista del dramma familiare ambientato in Iran, in Concorso al 78° Festival di Cannes


CANNES – Se c’è una nazione che deve rivalutare il ruolo delle donne nella sua società, quella nazione è l’Iran. Tre anni dopo avere presentato un memorabile personaggio femminile in Leila’s Brothers, Saeed Roustaee torna in Concorso al 78° Festival di Cannes con Woman and Child, che consegna ai posteri la storia di Mahnaz, una donna che si oppone al mondo patriarcale che la circonda per ottenere giustizia.

Interpretata magnificamente da una intensissima Taraneh Alidoosti, Mahnaz è un’infermiera vedova madre di due figli. Mentre è impegnata a pensare al fidanzamento con uno smaliziato autista di ambulanze, il suo figlio maggiore Aliyar dà sfogo a tutta la sua ribelle adolescenza. Selvaggio, energico e carismatico, il ragazzino sembra sentirsi invincibile sfidando il mondo degli adulti tra gioco d’azzardo, bullismo e atti provocatori, tanto da farsi espellere da scuola. Mahnaz sembra in grado di gestire la situazione, ma tutto cambia quando una tragedia si abbatte sulla famiglia, stravolgendo qualsiasi prospettiva futura.

“Il film racconta la storia di una donna che lotta contro tutti gli uomini, che la costringono a vivere in una società patriarcale che la priva di tutti i suoi diritti, compreso quello di madre”: afferma Roustaee. Il film si configura come un dramma familiare articolato e complesso, che mastica temi come l’elaborazione del lutto, la fiducia e, soprattutto, l’oggettivizzazione della figura femminile. La donna e il bambino a cui si fa riferimento nel titolo, infatti, non sono specificatamente Mahnaz e Aliyar (altrimenti sarebbe stata più corretta la dicitura “madre e figlio”), ma sono un’incarnazione del desiderio maschile. In una società come quella iraniana, infatti, donne e bambini possono essere visti come beni di consumo che impreziosiscono la vita degli uomini: qualcosa da ottenere, magari acquistare o, se necessario, rimpiazzare.

Le donne come Mahnaz, così come sua sorella, sua madre e sua figlia, possono solo dimenarsi cercando di non lasciarsi schiacciare. Cruciale, in questo processo, è la capacità di restare unite, nonostante tutto le spinga a separarsi. Se gli uomini iraniani vogliono al loro fianco una donna-bambino, succube e malleabile, Mahnaz è l’ennesima manifestazione di donna forte offerta dal cinema di Saeed Roustaee, una madre che si fa sentire, dura, spesso vendicativa. Un personaggio imperfetto ma straziante in tutta la sua umanità.

Proprio come Leila’s Brothers, Woman and Child sfrutta il contesto familiare per entrare nelle maglie contraddittorie della società iraniana. Questa volta il focus è sul sistema educativo e sulle modalità con cui vengono bypassate le responsabilità maschili nella crescita dei bambini. A madri e figli non resta che resistere, nella speranza che la mascolinità imposta dall’alto fallisca prima o poi nel passaggio osmotico da una generazione all’altra.

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22 Maggio 2025

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