‘Vie Privée”, Jodie Foster e Daniel Auteuil nella psiche del non detto

Rebecca Zlotowski dietro la macchina da presa di un film che vanta un cast di spessore, oltre ai protagonisti anche Virginie Efira, Vincent Lacost, Irene Jacob: Fuori Concorso, un thriller d’intrattenimento


CANNES – Rebecca Zlotowski con Vie Privée mette in scena un thriller d’intrattenimento, in cui il peso specifico del cast è ampiamente apicale rispetto al film stesso, alla costruzione della tensione, ai meccanismi psicologici, scivolando anche in un romanticismo facile.

Vie Privée non pretende di rivelare verità, ma di sussurrare domande, con la discrezione di chi conosce il peso del non detto: nel film, la messa in scena è un gesto di ascolto, e la regia ambisce a essere sinonimo di pratica di decifrazione del reale, una forma di psicoanalisi cinematografica.

Non c’è catarsi, né soluzione narrativa in senso stretto: ciò che rimane è una vibrazione interna, una sensazione di disallineamento che avvolge lo spettatore. Jodie Foster è Lilian Steiner, psichiatra di professione, che sin dalle prime sequenze viene colpita dal lutto di una sua paziente, Paula (Virginie Efira). Suicidio (come sembra ufficialmente) o omicidio?

Foster, con il suo corpo eloquente anche nel vuoto, è la colonna portante di questo viaggio: una presenza austera e al contempo vulnerabile, un’identità che si smaglia senza mai cedere del tutto. Vie Privée sussurra, interroga, osserva. Presentato Fuori Concorso a Cannes 2025, con questo sesto lungometraggio la regista francese si cimenta per la prima volta nel genere del thriller psicologico, affidando il ruolo principale a Foster, che torna a recitare in francese: la padronanza della lingua dell’attrice contribuisce a rendere autentica l’interpretazione di un personaggio alle prese con senso di colpa e ricerca della verità.

Zlotowski costruisce un racconto che si muove tra il mistero e l’introspezione: utilizza la narrazione per esplorare i confini tra la vita pubblica, privata e segreta, temi che risuonano profondamente con la protagonista. L’uso di sequenze oniriche aggiunge una dimensione surreale. La chimica di Jodie Foster con Daniel Auteuil, che interpreta l’ex marito Gabriel, oculista, tenta di aggiungere profondità emotiva, sicuramente riesce nella complicità, ma infine scivola in un romanticismo banale.

Accanto a Foster e Auteuil, oltre a Efira, il film vanta un cast di attori francesi di primo piano: Mathieu Amalric, Vincent Lacoste, Luàna Bajrami, oltre a Irene Jacob, con lo scopo di offrire diverse prospettive sul tema centrale.

Vie Privée ha in sé il potenziale di stimolare un’esplorazione dell’intimità e dei segreti che ciascuno costudisce, ma questo slancio resta più un desiderata che una sostanza.

 

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21 Maggio 2025

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