Verdone gira a Parigi

Lecce. “Comincerò a giugno le riprese del mio nuovo film Posti in piedi in paradiso, dopo aver fatto il casting dei circa 50 ruoli necessari”, così Carlo Verdone intervenuto al Festival del cinema europeo per consegnare il Premio Mario Verdone al regista di 20 sigarette Aureliano Amadei. “Girerò subito il finale del film a Parigi, poi spero di poter lavorare negli studios di Cinecittà, visto che l’ambientazione è tutta romana. Accanto a me ci saranno Pier Francesco Favino, Marco Giallini e Micaela Ramazzotti. E’ una tragicommedia, un film corale, che uscirà il prossimo gennaio e ancora una volta affronterò un tema sociale importante”.

All’inizio il titolo provvisorio era Tre mariti, perché racconta la vicenda di tre uomini in grande difficoltà dopo la separazione e il divorzio. “Rappresentano una nuova categoria oggi emergente, quella dei padri miserabili che hanno conosciuto un rovescio pesante sul lavoro”.

Verdone confessa che questo film rappresenta una prova importante, il preludio al suo probabile ritiro come attore e il definitivo passaggio al solo ruolo di regista dopo circa 35 anni di carriera, “in fondo sono un buon direttore degli attori”. E conferma che il suo contratto con Aurelio De Laurentiis gli lascia ampio margine di manovra.

A proposito di 20 sigarette, vincitore del Premio Mario Verdone, l’artista romano dice: “Non se sia un film perfetto, ma ha un linguaggio diverso dagli altri, una regia snella e soprattutto l’interpretazione di Vinicio Marchioni fa la differenza. Si tratta di un attore in progressione, che mostra un candore e una leggerezza che non conoscevamo”.

Verdone ha poi ricordato con affetto il padre, “un uomo attento ai giovani talentuosi, un bravo professore universitario, che amava Lecce ed era amico di Carmelo Bene”. E racconta alla fine quella volta che suo padre lo bocciò all’esame di Storia del film: “Ero preparato su Fellini e lui mi interrogò su Pabst e davanti agli altri studenti mi disse ‘Si ripresenti’. Forse lo fece per far colpo sugli allievi. Superai poi l’esame, ma con l’assistente”.