Venezia 64, la caduta del Muro

Una grande palla di vetroresina, anzi una sfera, demolisce il Palazzo del Cinema. Mentre i sessanta Leoni che nel 2006 assediavano la passerella restano parcheggiati con nonchalance ai lati. I Leoni sono il simbolo dei vincitori delle scorse edizioni e finiranno per andare all’asta. La sfera invece è una novità assoluta, e una citazione cinefila, naturalmente. Da Prova d’orchestra di Fellini. Ed è una suggestiva idea di Dante Ferretti per la scenografia di questa 64/a Mostra, sospesa tra passato e futuro. Il futuro è ancora incerto, con quel tiramolla sul nome di Marco Müller, ma del futuro fa parte anche la costruzione, ormai certa, del nuovo Palazzo. Il passato invece è ormai storia: una storia gloriosa incastonata nella tante celebrazioni di questo 75° anniversario. Antonello Sarno ha dedicato alla rievocazione nostalgica un collage di meraviglie, una carrellata di premiazioni e momenti d’oro scanditi dalla colonna sonora più vintage che ci sia, quella degli anni ’60. Cinegiornali del Luce, servizi Rai e Mediaset, colore e bianco e nero, Alberto Sordi che non vince al Casinò per colpa di un autografo… Il filmato – gemello di quello realizzato per Venezia 60 – sarà certamente applaudito dagli ospiti dell’inaugurazione, prima del film d’apertura Espiazione, dramma di un amore ucciso dall’immaginazione infantile e da una bugia forse inconsapevole. Ma ancor più la Mostra con i suoi buffi retroscena e le sue sfacciate bugie è raccontata da Enrico LXXV, che sempre Antonello Sarno, grazie a Medusa Film, ha dedicato ai 75 anni di Enrico Lucherini. Colui che molti considerano l’inventore del mestiere di press agent in Italia è nato infatti l’8 agosto 1932, mentre la Mostra, quasi coeva, vide i natali il 6. E dal comodo letto della stanza 135 dell’Excelsior, Lucherini, che nei prossimi giorni riceverà anche il Premio Bianchi, ha “inventato” divi e dive. Florinda Bolkan, per esempio, che riuscì a strappare all’anonimato, quando doveva girare Metti una sera a cena di Patroni Griffi, facendo pubblicare una foto di lei che ballava con Richard Burton, mentre Liz Taylor era in clinica. “Per questa donna, Liz ha tentato il suicidio”, sussurrò ai giornali di tutto il mondo. Le lucherinate raccontate in prima persona, con un tocco di gigioneria che non guasta, si alternano alle Iperboli (le pillole scritte da Lucherini per il daily di Ciak) lette dai talenti che l’hanno incrociato e apprezzato: Verdone, Tornatore, Monica Bellucci, Paolo Virzì… il più “attore” di tutti è Gabriele Muccino, incapace di rendere comprensibili le parole che pronuncia (meglio: che biascica) ma abbastanza autoironico per rendersene conto (quel ciak, rivela Sarno, è durato 7 minuti, 7 minuti per leggere tre righe).

Lucherini si gode i festeggiamenti e sarà certo anche lui in Sala Grande, stasera,  per l’apertura ufficiale con la madrina Ambra Angiolini che i più maligni si aspettano con l’auricolare come ai tempi di ‘Non è la Rai’. E poi tutti alla cena di gala sulla spiaggia dell’Excelsior tra i 1200 ospiti che è stato faticoso selezionare per le tante richieste. Tra gli invitati le giurie al completo, Keira Knightley e gli altri attori di Espiazione, i ministri Francesco Rutelli, Linda Lanzillotta e Barbara Pollastrini, oltre al sindaco di Venezia Cacciari e al presidente della Regione Galan, che quest’anno non hanno declinato l’invito come accadde nella scorsa edizione.