E’ una torrida giornata d’agosto. Un uomo è al centro di una stazione di servizio. E’ Maurizio che, visibilmente sudato, controlla nervosamente l’orologio. Marina, la sua fidanzata, è come sempre, in ritardo mostruoso… L’attore Maurizio Casagrande ha scelto una commedia divertente per il suo debutto nella regia, dopo una carriera artistica cominciata come musicista, in particolare batterista, poi tanto teatro con Vincenzo Salemme con il quale ha lavorato in diversi film dalla fine degli anni ’90.
Ne Una donna per la vita – una produzione, con finanziamento MIBAC, Mitar Group con Medusa che lo distribuirà, costo un milione di euro – Casagrande è Maurizio un bravo concierge di una grande albergo napoletano, il Grand Hotel Vesuvio appunto; Sabrina Impacciatore è Marina, la sua fidanzata storica con tanti difetti e un po’ pasticciona e matta; Margharet Madé è Nadine, la splendida chiropratica che cattura il cuore di Maurizio, subito dopo la crisi della coppia in seguito a un incidente automobilistico, “una donna che gli alleggerisce la vita, ma che nasconde un grande segreto” aggiunge l’interprete.
E Neri Marcoré è l’amico fidato di Maurizio, un medico che sa ascoltarlo e consigliarlo. Nel cast anche Maurizio Mattioli, Biagio Izzo, Giobbe Covatta, Alena Seredova, Pino Insegno e Simona Marchini.
Un milione di euro il budget, 5 le settimane di riprese, una a Napoli e quattro a Roma negli studi Voxson, dove è stata ricostruita la hall del grande albergo.
Il regista e protagonista del film dice di essersi ispirato a quanto gli accadde qualche anno fa quando, dopo la fine di una lungo rapporto con una donna di nome Yvonne, si ritrovò catturato da un’altra donna, in apparenza perfetta e pronta a sacrificarsi, che lo piantò in asso nel giro di pochi mesi. La crisi fu superata grazie proprio all’affetto di Yvonne.
Una storia universale che Casagrande ha scritto anni fa, poi rimasta nel cassetto, e che ha voluto ambientare a Napoli, la sua città, ma vista con sguardo positivo, anche perché il suo personaggio vive di turismo. “Spesso parliamo di Napoli vedendo solo i suoi problemi, peraltro reali, come l’immondizia, la delinquenza, la camorra e ci dimentichiamo che è anche una città fatta di scorci mozzafiato, di persone simpatiche e ironiche. In fondo la vivo come una donna bellissima che è un po’ sfiorita”.
Non ha timori di sperimentarsi dietro la macchina da presa Casagrande, in fondo gli è sempre venuto naturale, in passato, concentrarsi non solo sul suo personaggio ma rivolgere l’attenzione a tutto lo spettacolo in cui lavorava, fosse teatro o cinema. “Mi è accaduto spesso, avendo per lo più ruoli da spalla, di seguire la scena con l’occhio da regista”.
E la scelta di Neri Marcorè? Un’amicizia ricambiata e nata, tra gli sfottò, sul set di La scomparsa di Patò, raccontano i due, e alla conferenza stampa ci sono le premesse perché il tutto continui durante le riprese di Una donna per la vita, cominciate ieri.
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