Vogliamo azzardare la parola capolavoro?”. Si apre con una domanda retorica il volume di Tullio Kezich e Alessandra Levantesi dedicato alla versione restaurata di Una giornata particolare, 26a pellicola fatta rivivere dallAssociazione Philip Morris Progetto Cinema. Alla presentazione del film è arrivata la pacata risposta di Ettore Scola, il regista: Ci sono i capolavori assoluti di Chaplin, Fellini, De Sica e Kubrick e ci sono film importanti per i loro temi. Al centro di Una giornata particolare cè quella mentalità fascista esercitata a danno delle donne e degli omosessuali che ancora persiste. Ecco spiegata la sua mancanza di rughe. Non è una storia che si affida a scene madri ma al sommesso, preciso e intenso ragionare su due condizioni umane”.
Protagonisti di quel 6 maggio del 1938, giornata della visita di Adolf Hitler nella capitale, del pieno dispiegamento della simbologia del potere nazista e fascista e del trionfo della triade Dio, Patria, Famiglia, Sophia Loren e Marcello Mastroianni ovvero Antonietta Tiberi, casalinga logorata dalla fatica, e Gabriele, licenziato dallEIAR perché omosessuale (anzi ‘pederasta’ come si diceva volgarmente nellepoca in cui 30mila omosessuali furono sterminati nei lager). Si ritrovano nel condominio deserto mentre tutti gli altri affollano le strade per la parata, e si lasciano entrambi trasformati.
Terzo personaggio, dice Scola, la radio, macchina del consenso, voce del regime” che celebra levento. La pellicola, realizzata nel 1977 e prodotta da Carlo Ponti, in corsa per la Palma dOro a Cannes dove la giuria presieduta da Roberto Rossellini gli preferì Padre padrone dei fratelli Taviani, fu candidata allOscar come miglior film straniero (nomination per Mastroianni come miglior attore) ed è rimasta nel cuore di Sophia Loren. Antonietta è un personaggio che mi calza a pennello, molto diverso dai precedenti, meno aggressivo ed esagerato di quelli interpretati per De Sica. E una donna che subisce e io al cinema non ho mai subito. E il film più amato dai miei figli e il mio favorito insieme alla Ciociara” ha dichiarato l’attrice.
I materiali originali, resi disponibili da Massimo Vegliar della Surf Film, sono stati affidati alle mani sapienti di Giuseppe Rotunno che ha riprodotto le tonalità desaturate create da Pasqualino De Santis per latipico Kammerspiel di Scola. Quei grigi erano il colore della memoria, scelto come funerea messa in scena del fascismo” afferma il regista. E Rotunno spiega: Leffetto originale è stato riprodotto con studiate percentuali di dosaggio di bianco e nero e di colore. Il recupero delle colonne sonore è stato effettuato al Cinefonico di Cinecittà Studios, mentre Cinecittà Digital ha recuperato le immagini più rovinate”.
Lanteprima del restauro, patrocinato dal Comune di Roma, è fissata per domani sera al Cinema Embassy, ore 21.00.
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