Nel ventennale della prematura scomparsa, a soli 54 anni, del regista polacco Krzysztof Kieślowski la 27ma edizione del Trieste Film Festival – l’appuntamento con il cinema dell’Europa centro-orientale in programma dal 22 al 30 gennaio – gli dedica un omaggio, promosso in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma, con la proiezione di alcuni dei suoi film più amati.
A cominciare proprio dai dieci capitoli di quel Decalogo che – liberissima rilettura dei comandamenti biblici – per primo rivelò al grande pubblico il nome di Kieślowski, destinato a diventare di lì a poco tra i più influenti autori del cinema contemporaneo, per la capacità di indagare “l’inferno dell’etica”.
Ad accompagnare a Trieste l’omaggio a Kieślowski sarà una delle interpreti-simbolo della sua intensa filmografia, Irène Jacob, indimenticabile protagonista nel 1991 di La doppia vita di Veronica (che le valse il premio come migliore attrice al Festival di Cannes) e nel 1994 di Tre colori: Film rosso, episodio conclusivo della trilogia dedicata ai colori della bandiera francese e ultimo film dell’autore, candidato a tre premi Oscar.
“L’incontro con Kieślowski – spiega oggi la Jacob – ha significato molto per me: era un grande artista e un uomo molto affettuoso. Il suo cinema ci offre un viaggio molto personale e, allo stesso tempo, sconvolgente, ma senza mai imporre nulla. Come diceva lui, ‘quando qualcosa diventa troppo esplicito, io taglio!’ “.
L’omaggio sarà inoltre l’occasione per ricordare – attraverso una delle sue passioni cinematografiche – Annamaria Percavassi, scomparsa pochi giorni fa, fondatrice, anima e direttrice artistica, insieme a Fabrizio Grosoli, del Trieste Film Festival.
Il film di Riccardo Milani è risultato quello che, in base alle preferenze espresse con apposite cartoline distribuite agli spettatori tedeschi che hanno assistito alle proiezioni della tournée
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