Torino Film Festival 24

A Torino si finisce sempre per tornare: “coltiviamo un rapporto con i registi che resiste nel tempo”, dicono con un certo orgoglio i due direttori, Roberto Turigliatto e Giulia D’Agnolo Vallan. In tempi di guerre tra festival si sente l’esigenza di affermare la propria unicità, ma l’identità della manifestazione nata come Cinema Giovani 24 anni fa è fuori discussione. Torino è una città autenticamente cinefila e anche Nanni Moretti si annovera tra quelli che volentieri fanno una gita sotto la mole per scoprire o riscoprire un cinema grande e spesso contemporanemente invisibile: verrà, ci assicurano, con una sorpresa che è probabilmente il dvd del Caimano. Tornerà anche Claude Chabrol, che ha avuto – caso più unico che raro – una retrospettiva in due volte (tanto ci vuole per vedere la sua sterminata opera): abbiamo appena finito con La commedia del potere e già arrivano La femme coupé en deux e La parure tratto dal racconto di Guy de Maupassant. Ma sono eterni ritorni Raoul Ruiz, Luciano Emmer, Pedro Costa, Johnnie To, Walter Hill, Dario Argento con i Masters of Horror.

Tra gli amici ci sono, più che naturalmente, Jean Marie Straub e Danièle Huillet. Così Torino (10-18 novembre) propone il primo vero omaggio alla cineasta scomparsa da appena un mese, l’11 ottobre scorso. Spiega Turigliatto: “Danièle era una grande amica e un’autrice che si è dedicata alla lingua, alla cultura, al paesaggio italiano con passione. Venezia le ha dato un Leone alla carriera tardivo ma coraggioso, noi ora riproporremo l’ultimo suo film, Quei loro incontri insieme al video dello spettacolo teatrale ripreso a Buti e al film girato sul set da Giulio Bursi, oltre al breve corollario a Europa 51 (6′) che i due cineasti avevano realizzato su istigazione di Ghezzi per il centenario di Rossellini”.
Se Straub-Huillet affidano i dialoghi di Pavese alla parlata aperta dei contadini toscani, Luciano Emmer con Le flame del paradis usa il dialetto della Val di Non per dare voce a una leggenda locale che affonda le radici nei secoli della caccia alle streghe. È una delle anteprime fuori concorso con Flags of our Fathers di Clint Eastwood, la prima parte del dittico sulla battaglia di Iwo Jima che avrà un seguito dalla parte dei giapponesi; ma ci saranno anche Klimt di Raul Ruiz, in versione integrale, con John Malkovich nel ruolo dell’artista, e un nuovo film di Mohsen Makhmalbaf girato in India nel ricordo del Viaggio in Italia di Rossellini.

Una delle retrospettive è riservata a Robert Aldrich e sarà ripresa nel 2007 dal Film Forum di New York. Comprende due inediti per l’Italia: una versione completa di Twilight’s Last Gleaming e The Greatest Mother of ‘Em All, ispirato alla relazione tra Erroll Flynn e la teen ager Beverly Aadland. A Torino verranno Ernest Borgnine e Keith Carradine per presentare il raro L’imperatore del Nord (1973), ma anche Chabrol e Luc Moullet prenderanno la parola a margine di qualche suo capolavoro.

Infine, in un concorso che punta sulla scoperta e la sperimentazione c’è anche l’italiano Mauro Santini con Flor da baixa, road movie tra Lisbona e il Brasile, mentre è tutto italiano il concorso Doc 2006 con opere di Salvo Cuccia, Giovanni Piperno, Giovanna Sonnino, tra gli altri. Da segnalare anche l’omaggio a Piero Bargellini, artista toscano underground scomparso nel 1982 e quasi completamente dimenticato.