Tom Hanks e Ron Howard fedeli al Codice


T.HanksFedeli al Codice, come due cavalieri templari Tom Hanks e Ron Howard si difendono dal tiro incrociato. Tutte le Chiese e persino dagli ayatollah hanno osteggiato Il Codice da Vinci, kolossal dal budget allucinante e dal successo annunciato che inaugura il 59° Festival di Cannes. Tratto dal best seller planetario di Dan Brown, tradotto persino in cinese, ipotizza come ormai sanno anche le pietre una discendenza terrena per Gesù Cristo che avrebbe scelto Maria Maddalena come compagna e continuatrice della sua opera con buona pace di San Pietro.

Una tesi dirompente per l’intero edificio della Chiesa di Roma, osteggiata quindi dall’Opus Dei attraverso una sorta di servizio deviato che ha la mente nell’arcivescovo Alfred Molina e il braccio nell’orrido albino Paul Bettany, piagato dal cilicio e dalle frustate che s’infligge dopo aver consumato orrendi delitti. Ma siamo nell’ambito della finzione e del resto il film più che un manifesto anti-cattolico sembra un fumettone. Improbabile e interminabile (dura due ore e mezza) ha momenti di umorismo involontario come quando emerge che Audrey Tautou è l’ultima discendente di Cristo e la sala anziché palpitare di sdegno esplode in una prosaica risata.

Howard e soci invitano a non prendere alla lettera la fantasmagoria di rivelazioni a cui lo studioso di storia, il paraplegico e snob Sir Leigh Teabing, ci sottopone. “Il Codice da Vinci non è un documentario e neppure un trattato di teologia – spiega il regista – parto dal presupposto che gli spettatori siano persone intelligenti, almeno quanto i lettori del libro, che in 50 milioni si sono confrontati con un intreccio thriller costruito attorno allla leggenda del Santo Graal senza per questo giungere a conclusioni blasfeme. Comunque a chi pensa di potersi infastidire, consiglio di aspettare un attimo prima di andare al cinema: parlatene con chi l’ha visto, fatevi una vostra idea, in fondo è un ottimo argomento di conversazione”. Tom Hanks gli fa eco con il solito sorriso stampato sulle labbra. “Mi piacciono i film che fanno discutere – dice l’attore del Miglio verde – e questo è proprio perfetto. Cerchiamo di mettere le cose nel loro contesto e di goderci lo spettacolo”. Non sembrano toccarlo neppure le stroncature al film, tenuto segretissimo fino all’ultimo istante. La più autorevole è stata quella di Variety, che ne ha parlato piuttosto male, ma quasi tutti qui al Festival l’hanno trovato noioso e pedissequamente ricalcato sul libro, con zero scintille erotiche tra i due protagonisti, lo studioso di simboli Robert Langdon e la crittologa Sophie Neveau: in fondo il Graal serve più che altro a farli incontrare& Mr Forrest Gump si consola con i 18 milioni di dollari del suo cachet e con le percentuali sugli incassi (che comunque saranno ragguardevoli, data la grancassa mediatica). Ma non basta, il marketing sul Codice è globale, e va dalla nuova linea ferroviaria Londra-Cannes ai giri turistici ad hoc che hanno rivalutato anche decrepiti monumenti, polverose chiese anglicane, remote tombe medievali… Il Ritz Hotel di Parigi offre a caro prezzo un pacchetto “Da Vinci Code” con soggiorno nella stessa stanza di Langdon, la 512. In attesa dunque dell’invasione (910 copie in Italia), vi lasciamo con la battuta più divertente, coniata da Ian McKellen alias Leigh Teabing: “Se Gesù era sposato almeno non si può dire che fosse omosessuale”.

autore
17 Maggio 2006

Articoli

Una delle illustrazioni del progetto
Articoli

Argento Reloaded by Luca Musk

L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia

Articoli

The Arch., quando gli architetti diventano oracoli

Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre

Articoli

Buon 2018 ai lettori di CinecittàNews

La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.

Articoli

Cattivissimo 3 sfiora i 15 milioni

E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk


Ultimi aggiornamenti