‘The Four Seasons’, il senso dell’amore si scopre in vacanza

Per molti di noi, le vacanze sono i momenti più importanti e attesi dell’anno. Scandiscono le nostre stagioni, danno il ritmo alla nostra vita, a volte ne rivelano il senso. È ciò che ha provato a fare l’attore e regista Alan Alda con il suo film Le quattro stagioni, commedia di successo del 1981. Già adattato in una miniserie nel 1984, a quarant’anni di distanza, Netflix riprende il film e lo ripropone al pubblico attuale con una nuova versione seriale molto più in linea con i tempi moderni. Creata da Tina Fey, Lang Fisher e Tracey Wigfield, The Four Seasons arriva sulla piattaforma il primo maggio, regalando al pubblico una leggera e piacevole alternativa per passare il lungo weekend alle porte.

La struttura della serie è squisitamente geometrica: 8 episodi, due per ogni stagione, a partire dalla primavera per arrivare all’inverno, per coprire un anno di vita e di cambiamento di tre coppie di amici di lunga data. Esilaranti dinamiche d’amore e d’amicizia si innescano a partire da un chiaro incidente scatenante: Nick (Steve Carell) vuole lasciare la moglie Anne (Kerri Kenney-Silver) dopo 25 anni di matrimonio. Una scelta che ricadrà inevitabilmente anche sui suoi storici amici: i coniugi Jack (Will Forte) e Kate (Tina Fey), e la coppia arcobaleno Danny (Colman Domingo) e Claude (Marco Calvani). L’equilibrio costruito in anni verrà completamente stravolto, costringendo le altre due coppie a mettersi in discussione, ognuna per ragioni diverse.

THE FOUR SEASONS. (L to R) Colman Domingo as Danny and Marco Calvani as Claude in Episode 101 of The Four Seasons. Cr. JON PACK/Netflix © 2024

Guardando The Four Seasons sarà impossibile non rispecchiarsi in una delle tante relazioni messe in scena, in un mosaico in cui le ragioni profonde che stanno alla base non solo del matrimonio, ma di ogni relazione sentimentale e amicale, vengono accuratamente sviscerate. Per fortuna, non sono più gli anni ’80 e il lavoro fatto dagli autori si distacca non poco dall’opera originale, di cui mantiene quasi soltanto la struttura degli atti e la composizione dei personaggi, che sono indubbiamente la parte più riuscita della serie. I sei protagonisti – a cui si aggiunge presto la giovane nuova partner di Nick (Erika Henningsen) – sono interpretati da un gruppo di attori in cui le stelle Steve Carell e Colman Domingo sono solo la ciliegina sulla torta. Bella sorpresa, in particolare, l’interpretazione di Marco Calvani, attore, drammaturgo e regista italiano a cui viene affidato forse il ruolo più difficile, dovendosi muovere nel pericoloso crocevia degli stereotipi sugli omosessuali e sugli italiani. Nonostante ciò, il suo Claude non è da meno degli altri personaggi, tutti squisitamente caratterizzati: dotati di elementi comici, conflitti e tante fragilità, capaci di farci sorridere e commuovere a comando. Sarà facile affezionarcisi e seguire con palpitazioni le loro vicissitudini relazionali.

C’è poi la struttura in stagioni, che conferisce alla serie un ritmo davvero godibile, con situazioni e ambientazioni diverse che si alternano continuamente, grazie anche ad agili episodi da circa 30 minuti ciascuno. Nel corso di meno di un anno, i personaggi cambieranno davanti agli occhi dello spettatore rapidamente e in maniera, a volte, imprevedibile. Un cambiamento che verrà raccontato nei momenti di svago e libertà, le vacanze, quando la quotidianità si interrompe e, inseguendo una felicità sfuggente, ogni conflitto è in procinto di esplodere. Il tono da commedia è quello prevalente, che riesce però ad essere arricchito da tanti momenti emotivamente significativi. La sensazione è quella di trovarsi di fronte a un prodotto maturo e consapevole di quali corde toccare.

Esiste l’anima gemella? Come e perché costruiamo le relazioni con le persone più importanti della nostra vita? Guardando The Four Seasons, basterà poco per ricordarsi quanto mutevoli, spesso sfidanti, siano i sentimenti romantici e amicali. Alla fine dei conti, ciò che fa davvero la differenza è la capacità di scegliersi, e il coraggio di farlo ancora e ancora, una stagione dopo l’altra.