Dal 3 al 6 luglio torna il Lecco Film Fest, che per la sua sesta edizione sceglie un tema evocativo: “Questi tempi memorabili”. La manifestazione, promossa da Confindustria Lecco e Sondrio e organizzata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, si conferma come un appuntamento culturale capace di intrecciare riflessione, visione e impegno civile. In un tempo in cui la memoria sembra sempre più sfuggente, il festival invita il pubblico a rallentare, a guardare e ascoltare, per ritrovare nella narrazione cinematografica il senso profondo del nostro presente.
La città si trasformerà, per quattro giorni, in un laboratorio di dialogo e visione condivisa. Piazza Garibaldi, Piazza XX Settembre e il Cinema Nuovo Aquilone accoglieranno ventidue eventi, undici proiezioni, due percorsi formativi, e più di venticinque tra ospiti, registi, attori, critici e giornalisti. Tra i nomi attesi ci sono figure amate e riconosciute del cinema italiano, come Mario Martone, Ottavia Piccolo, Silvio Soldini, Filippo Scotti, Barbara Chichiarelli, Giovanni Esposito, Nicoletta Romanoff e Davide “Boosta” Dileo.
Il cuore della proposta è, come sempre, l’incontro. In un mondo dove le immagini passano veloci e spesso si cancellano l’una con l’altra, il Lecco Film Fest sceglie invece di trattenere, di restare, di ascoltare. Ogni proiezione, ogni talk, è pensato come un’occasione per condividere uno sguardo sul mondo, per illuminare le ferite, le conquiste, le inquietudini e le speranze del nostro tempo.
“Dal 3 al 6 luglio Lecco si trasformerà in un laboratorio di visioni e dialogo – afferma mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo – grazie alla sesta edizione del Lecco Film Fest, al programma proposto, al pensiero che lo guida, a ospiti, volontari, pubblico e giovani. Commenta il titolo di questa edizione. Memoria viene da memor, “colui che conserva nella mente”, è ciò che ci radica e ci orienta: durante il festival vogliamo allenarci a custodirla perché illumini il presente. Il cinema trasforma l’immagine in memoria viva, intrecciando vissuto e storia collettiva, anche nel dolore. Non per trattenerlo, ma per renderlo consapevolezza. Ogni proiezione è cura e responsabilità, affermazione della memoria come luogo in cui l’uomo impara a essere autentico. Davanti alle immagini proiettate a Lecco, siamo chiamati a un vero atto di comunione: vivere oggi bellezza e verità per edificare insieme il domani. L’invito è a trascorrere insieme questi giorni a Lecco, accompagnandoci con la forza mite delle storie, scoprendo come ogni epoca ha i suoi germi di speranza e chi li testimonia. E a scoprire quel cinema – radicato nel cuore di ciascuno, luce per un territorio ma sempre proteso all’universale – che ha il potere di essere sacramento di bellezza e verità in cui possiamo riconoscerci per ritrovare dignità e continuare a sperare. Il cinema può insegnarci l’umanità anche all’interno di scenari drammatici, come quelli di guerra”.
Anche Marco Campanari, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, sottolinea il valore culturale della manifestazione: “In questi mesi, ogni giorno la cronaca ci consegna eventi destinati a entrare nella storia – e il cinema è senza dubbio uno degli strumenti più potenti per fissare nella memoria collettiva il ricordo del nostro tempo, offrendoci chiavi di lettura capaci di interpretarlo e comprenderlo in prospettiva. Ormai sei anni fa la nostra Associazione ha scelto di andare oltre la sua semplice missione istituzionale, impegnandosi per lo sviluppo anche culturale del territorio, co-fondando e promuovendo la nascita di Lecco Film Fest. Crediamo infatti sia anche nostro compito, come rappresentanti del sistema produttivo territoriale, offrire occasioni in cui le persone possano pensare, interrogarsi, riflettere sul mondo in cui vivono ma anche, nel caso specifico di questa edizione, su come la memoria collettiva si sia sviluppata nel tempo”.
A ribadire la centralità della scoperta e della valorizzazione dei talenti, la curatrice Angela D’Arrigo evidenzia che “l’esordio, il momento dell’inizio, è lì soprattutto che il Lecco Film Fest sceglie di stare accanto a registi e registe, attrici e attori, creando occasioni di formazione, di visibilità, di confronto, di scoperta. Una valorizzazione del talento giovanile e delle donne che non è bandiera di facciata, ma valore identitario del festival. Un festival popolare, gratuito, che però non rinuncia alla ricerca del cinema di qualità. Ci si apre alla piazza, la proposta culturale ha i suoi strumenti di accompagnamento, ma si resta sensibili a questa caratteristica. Non si butta il film in sala o in piazza, ma lo si propone accompagnato da registi, attori, sceneggiatori che accompagnano gli spettatori alla scoperta della pellicola. L’incontro è uno dei temi principali”.
E a sottolineare il legame profondo tra cinema e memoria, Gianluca Arnone, caporedattore della ‘Rivista del Cinematografo’, ricorda come “in un tempo che spesso dimentica, il cinema si rivela ancora — e meglio — straordinaria macchina della memoria: trattiene, intreccia, rilancia”. E aggiunge: “È straordinario — ma non così sorprendente — che siano proprio le donne a intessere questo filo: corpi della storia, sguardi sulla storia, fantasmi riemersi da una damnatio memoriae e latrici di futuri non ancora immaginati. La passione della rivista per il cinema e in particolare per quello italiano ci ha permesso di ripescare nel bacino di pellicole che abbiamo sostenuto anche durante l’anno, ritrovando elementi e temi a noi già cari”.
Il programma si articola con una serie di appuntamenti serali in piazza Garibaldi che vedranno protagonisti film intensi e significativi. Da Le assaggiatrici, introdotto da Silvio Soldini, all’atteso Fuori di Mario Martone, appena presentato a Cannes. Sabato sarà la volta de L’origine del mondo, presentato dalla regista Rossella Inglese, mentre la chiusura sarà affidata all’anteprima italiana di Le città di pianura, con la presenza di Filippo Scotti e Marta Donzelli.
Non mancheranno momenti di riflessione più profonda. Un documentario come Sconosciuti Puri, che racconta il lavoro della dott.ssa Cristina Cattaneo per restituire un’identità a chi muore senza nome, sarà occasione per parlare di dignità e umanità. La bella estate di Laura Luchetti porterà invece sullo schermo un delicato racconto di formazione al femminile, mentre Andrea Pallaoro proporrà Medeas, un’opera che scava nella fragilità dei legami familiari. E poi ancora, l’omaggio a Elena Ferrante attraverso L’amore molesto di Martone, il progetto Figli di Haiti che mescola carta, immagini e voci per raccontare la resistenza di un popolo dimenticato, e il debutto alla regia di Giovanni Esposito con Nero, una prova potente e senza compromessi.
Tra un film e l’altro, il festival sarà anche uno spazio in cui fermarsi a parlare. Le conversazioni pubbliche di “Cinematografo incontra” offriranno al pubblico la possibilità di ascoltare artisti e professionisti in un clima intimo e informale. E la domenica, come ormai da tradizione, alcuni tra i più importanti giornalisti italiani si confronteranno su come raccontare un’epoca di cambiamenti.
Anche quest’anno, il Premio Lucia verrà assegnato a figure femminili che con la loro arte stanno contribuendo a rinnovare il panorama cinematografico italiano. Riceveranno il riconoscimento Barbara Chichiarelli, Laura Luchetti, Rossella Inglese e Marta Donzelli, tutte testimoni di una visione originale, impegnata, aperta al futuro.
In un festival che non dimentica l’importanza della formazione, torna anche “Nuovi Talenti LAB”, un percorso pensato per giovani registi under 35 che potranno confrontarsi con esperti del settore, tra cui il maestro Vittorio Storaro, protagonista di una speciale masterclass. E non mancherà il corso di scrittura per cinema e serialità rivolto agli studenti delle scuole superiori, così come una giovane redazione che seguirà e racconterà il festival sui social.
Venerdì 4 luglio si terrà una tavola rotonda dedicata al futuro della critica cinematografica. Dieci giovani professionisti rifletteranno sul mestiere del critico, oggi in fase di grandi trasformazioni.
Domenica 6 luglio, Cinematografo incontra ospiterà anche alcuni tra i più autorevoli giornalisti del panorama italiano, in un appuntamento ormai diventato tradizione. All’evento intitolato “Questi tempi memorabili tra Francesco e Leone XIV. Immagini da un’epoca di cambiamento” interverranno Mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, Marco Bardazzi, giornalista, scrittore e founder di ‘BEA’, Lilliana Faccioli Pintozzi, caporedattore esteri di ‘SkyTg24’, Enrico Mentana, direttore del ‘TgLa7’, con la moderazione di Daniele Bellasio, vicedirettore de ‘Il Sole 24 Ore’. Naturalmente, l’accento è in particolare sul momento memorabile che sta vivendo la Chiesa in questo periodo.
Al festival collaborerà anche una redazione giovani, un team che supporterà lo staff della comunicazione social del festival. Rientra nel progetto giovani sostenuto da Fondazione Comunitaria del Lecchese.
Il Lecco Film Fest continua così a essere non solo un’occasione di intrattenimento, ma anche un atto di responsabilità culturale. Un invito a fermarsi, guardare e pensare. Perché, come scriveva Blade Runner, certi momenti non devono andare perduti come lacrime nella pioggia.
Tutte le informazioni e il programma completo sono disponibili su www.leccofilmfest.it.
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