CANNES “Per me essere in Italia è sempre una delizia. E poi in Impardonnables c’è la forte presenza di Bernardo Bertolucci, celebrato qui a Cannes qualche giorno fa, con una citazione di Prima della rivoluzione e il bel ruolo di Adriana Asti”. Carole Bouquet è felicissima di essere sulla Croisette con un film molto legato all’Italia, a partire dall’ambientazione veneziana. Ed erano molto felici e curiosi anche i tantissimi spettatori della Quinzaine des Réalisateurs, che hanno accolto il cast di Impardonnables di André Téchiné con grandissimo calore. Il regista francese – autore di 23 pellicole tra cui L’età acerba e Hotel des Amériques – ha realizzato il film a partire dal romanzo omonimo di Philippe Djian, trasferendone vicende e personaggi dalla costa basca alla Laguna e interpellando un cast di lusso composto da André Dussollier, Carole Bouquet, Adriana Asti, Mélanie Thierry e l’esordiente italiano Mauro Conte. Il primo – unico assente all’incontro con il pubblico – è nel film Francis, scrittore che cerca a Venezia la pace necessaria per buttare giù il suo nuovo romanzo. Qui incontra Judith (Carole Bouquet), agente immobiliare che gli propone una casa sull’Isola di Sant’Erasmo, dove finiranno per vivere insieme dopo un immediato colpo di fulmine. Il problema è che l’amore e la felicità prosciugano l’ispirazione di Francis, che contemporaneamente vede riapparire e poi scomparire sua figlia Alice. Mentre Judith si confronta con la sua vecchia fiamma Anna Maria (Adriana Asti). “La differenza principale rispetto al romanzo – dice Téchiné – è che nel film non è più Francis ad avere avuto una relazione con Anna Maria, ma Judith. Mi piaceva che nascesse un’amicizia sorprendente tra due persone, Francis e Anna Maria, che avevano in comune ‘solo’ l’amore per la stessa donna in tempi diversi. E poi Carole Bouquet e Adriana Asti, una trentina di anni fa, hanno avuto ruoli importanti in film come Quell’oscuro oggetto del desiderio e Prima della rivoluzione e il pubblico poteva facilmente immaginare un incontro tra loro”. Il film di Bernardo Bertolucci passato nel 1964 alla Settimana della Critica viene omaggiato con l’inserimento di una sequenza in flashback di cui è protagonista proprio la Asti; scena scelta dal regista perché rappresenta bene “la violenza del tempo”.
“Ho iniziato questo film su richiesta del produttore e all’epoca non conoscevo l’opera di Philippe Djian – ha spiegato Téchiné – Ciò che mi ha sedotto del romanzo è la voglia di dare carne, mistero ed esistenza cinematografica a questi cinque bei personaggi e l’idea che qualcuno della mia età, cioè sopra i 60 anni, possa ancora fare degli incontri importanti. C’era una materia umana e vivente che chiamava il film”. E poi c’è Venezia, una città in cui Téchiné sognava di girare da molto tempo, già da quando, ventenne, ci andava come critico dei Cahiers du Cinéma. “Ma ogni volta che pensavo di ambientarci una storia mi rendevo conto che Venezia diventava soltanto una scenografia; solo qui, per la prima volta, la città appartiene davvero ai personaggi”. Impardonnables, co-produzione franco-italiana in uscita in Francia il 24 agosto 2011, ha nel cast anche il giovane attore italiano Mauro Conte, che in patria ha fatto molto teatro ma qui è alla sua prima prova per il grande schermo.
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