Tassa sul biglietto, gli esercenti protestano

L’ipotesi di introdurre una tassa di scopo per mezzo del prelievo sul biglietto del cinema ha suscitato una ferma opposizione delle associazioni di categoria. “E’ miope, dannosa e se introdotta in modo forzoso non contribuisce all’obiettivo di rafforzare l’industria del cinema e non crea le condizioni per affrontare la prospettiva di una legge di sistema per l’intero settore”, sostiene Paolo Protti presidente Anec. Mentre il presidente dell’Anec Lazio, Valter Casini, la considera inaccettabile in quanto fa “ricadere sul pubblico il mancato finanziamento del FUS”.

Gli esercenti, con i distributori e produttori, propongono al governo un tavolo congiunto in cui definire una vera tassa di scopo, sul modello di quella francese, che vada a incidere su tutti gli operatori della filiera cinematografica, in primis gli operatori delle telecomunicazioni e quelli della pubblicità.

Interviene anche il presidente Anem (multiplex) Carlo Bernaschi: “Le ipotesi di prelievo coatto sul biglietto sono l’ecatombe dell’esercizio cinematografico. Il cinema è un settore industriale e non un servizio di pubblica utilità e pertanto non può essere alimentato e sostenuto da imposizioni fiscali all’anello più debole della filiera. Se davvero si vogliono recuperare risorse aggiuntive si vadano a interessare i settori più floridi e redditizi: dalla telefonia alle televisioni, e si abbia il coraggio di chiedere a questi soggetti di sostenere il cinema italiano, senza se e senza ma”.

L’Anec ha convocato una conferenza stampa urgente domani, 2 febbraio, presso la sede dell’Agis a Roma.