Sussan, Setsuko e Tomaso (con Dacia e Emma): festa grande per ‘Womeness’

Una serata tra arte e femminismo all'Ara Pacis di Roma per 'Womeness', il documentario scritto e diretto da Yvonne Sciò prodotto da Magic Moments Films e Luce Cinecittà


Una serata tra arte e femminismo all’Ara Pacis di Roma per Womeness, il documentario scritto e diretto da Yvonne Sciò prodotto da Magic Moments Films e Luce Cinecittà, in onda in esclusiva su Sky Arte sabato 8 marzo in occasione della Giornata Internazionale della Donna alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand.

Location gremita con tanti volti del mondo del cinema e dell’arte per la premiere del film alla presenza della regista e di tre delle donne raccontate nei loro percorsi straordinari di crescita e autonomia: la musicista iraniana Sussan Deyhim, l’artista Tomaso Binga alias Bianca Menna e Setsuko Klossowska de Rola, pittrice e scultrice giapponese, vedova del pittore Balthus. Le altre due protagoniste, Emma Bonino e Dacia Maraini, hanno mandato un videomessaggio.

Setsuko Klossowska de Rola, Yvonne Sciò, Tomaso Binga e Sussan Deyhim alla premiere di ‘Womeness’

“Siamo alla vigilia dell’8 marzo, una data che per me è sempre stata importante anche perché è la vigilia del mio compleanno e quest’anno ne compio 77 – ha detto Emma Bonino – non sono più giovane ma anche le altre signore che vedrete nel film appartengono alla mia generazione. Questo Paese in 40 anni è cambiato completamente, tanta strada abbiamo fatto ma tanta ne rimane da fare e dobbiamo difendere quello che abbiamo ottenuto con le unghie e con i denti perché è fragile. Non voglio deprimervi, ma vi voglio invitare all’impegno. Se siamo andati avanti sui diritti civili, è grazie all’impegno di tutte e di tutti. Se cambiare si può, tentare si deve. Continuate a volere di più e continuate a difendere i diritti che abbiamo conquistato. Anche sul femminicidio le donne si devono impegnare ma anche gli uomini si devono svegliare e darsi da fare per il cambiamento. Ci vediamo in qualche piazza!”.

“Siamo nei giorni dell’8 marzo – ha aggiunto Dacia Maraini – che è diventato un giorno per andare a cena insieme e regalare la mimosa, ma che in realtà festeggia il ricordo di 146 donne bruciate vive in una fabbrica perché il padrone le aveva chiuse dentro. Troppe volte i diritti delle donne sono stati negati. Ma con il ’68 e il femminismo le cose sono cambiate. È stata una rivoluzione pacifica, non economica ma di costume, che ha investito anche la legislazione, con le nuove leggi sullo stupro, sul delitto d’onore, sullo jus corrigendi, il diritto dell’uomo di correggere con la forza moglie e figli, leggi che sono state cancellate. Una grande rivoluzione pacifica, un movimento che ha scosso il mondo intero. Oggi dobbiamo fare i conti con tante nuove paure, tra cui quella della pandemia, queste paure hanno scoraggiato la voglia di cambiare il mondo, il futuro ci sembra oscuro e incomprensibile. Non possiamo pensare all’Europa come a un giardino privilegiato. Il cambiamento climatico è davanti ai nostri occhi. La nostra identità è messa a dura prova. Le donne hanno tutto l’interesse a sostenere l’Europa e anche io mi appello alle giovani donne perché pretendano diritti civili e culturali”.

Yvonne Sciò emozionatissima ha ringraziato la presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia “che ha creduto in questo progetto e ha fatto sì che tutto questo si avverasse”. Roberto Pisoni di Sky, che trasmetterà il documentario in esclusiva, ha ricordato come gli Oscar abbiano premiato Sean Baker con Anora, che ha definito “un film femminista”. E ha aggiunto: “Yvonne è una vera indipendente, un esempio per i documentaristi italiani. Trova fili tra le storie e i personaggi che racconta attraverso le emozioni”.

E se Tomaso Binga ha deliziato i presenti con una piccola performance della sua poesia libera e travolgente “Ed io non te la do. Per vinta. Pervinca Viola dei tuoi pensieri”, Sussan Deyhim ha spiegato il suo percorso multiculturale: “So quanto è difficile creare qualcosa di valore sul femminismo contemporaneo. Mi ha colpito nel film il footage e il lavoro di tutti. Sono andata via dall’Iran, 40 anni fa, come artista progressista, e oggi sono in bilico tra due paesi, gli Usa e l’Iran, forse per questo preferisco vivere a Marrakech, dove posso praticare lo sciamanesimo e la trascendenza che danno voce alle donne e ricordano alle persone cosa realmente sono”.

Infine Setsuko Klossowska de Rola, affascinante nel suo kimono nei toni del bianco e del nero con pennellate di rosso, si è detta stupita. “Prima non capivo bene il femminismo ma ora ho cominciato a comprendere. Io stessa sono stata un uccello chiuso in una gabbia dorata, ero felice, ma poi ho compreso quanto fossi fortunata e quanto le altre persone possano soffrire. Ero protetta ma dovevo seguire il pensiero di Balthus, la mia vita era come un suo quadro. Alla sua morte sono uscita dal quadro e ho cominciato a camminare da sola”.

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05 Marzo 2025

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