Spike Lee: “Ho amato la canzone di Celentano”

'Prisencolinensinainciusol' di Adriano Celentano fa parte della colonna sonora di 'Highest 2 Lowest', film presentato a Cannes fuori concorso che riunisce il cineasta al divo Denzel Washington


CANNES – L’ultima volta che è entrato nella sala stampa del Festival di Cannes, si è dovuto scusare per “avere fatto un casino”, anticipando a inizio cerimonia il titolo del vincitore (Titane di Julia Ducournau, che proprio ieri ha presentato il suo nuovo film, Alpha). Oggi Spike Lee torna non da goffo presidente di Giuria, ma da istrionico regista del suo ultimo film, Highest 2 Lowest, presentato fuori concorso. Una conferenza stampa che ha preso spesso la deriva del basket più che del cinema, con uno Spike Lee presentatosi in tuta, cappellino e maglia dei New York Knicks, di cui perderà suo malgrado due importanti partite dei play-off.

Remake del film di Akira Kurosawa del 1963 High and Low, il nuovo film vede riunita la coppia d’oro Spike Lee – Denzel Washington, che interpreta un titano della musica, noto per avere “l’orecchio migliore del settore”, che viene preso di mira da un piano di ricatto e si ritrova invischiato in un dilemma morale di vita o di morte. L’attore premio Oscar, non ha presenziato alla conferenza, ma ieri era all’anteprima, dove ha ritirato la Palma d’oro d’onore.

“Denzel e io non sapevamo che il nostro film precedente, Inside Man, fosse uscito 18 anni fa. Siamo rimasti sorpresi perché sembrava ieri. Ma non abbiamo perso un colpo – ha detto Lee – È una benedizione fare film che la gente ama ed è stato così per i precedenti film. Penso che questo sia il massimo: cinque. Ha parlato di ritiro anche se ha appena concluso un altro contratto. Cinque film insieme, reggono il confronto”.

Seppure sia un thriller, Highest 2 Lowest è un film che celebra l’amore per la musica. Peculiare, quindi, la scelta di inserire al suo interno il brano in finto inglese di Adriano Celentano, Prisencolinensinainciusol. Un titolo che Lee non ha neanche provato a pronunciare, chiedendo aiuto agli italiani presenti in sala. “Una delle cose che ha permesso la tecnologia è che ora noi artisti non siamo costretti a muoverci tra Los Angeles e New York. Molte delle persone che hanno collaborato a questo film le ho trovate su Instagram. Ho visto questa clip, ho amato la canzone e ho detto: dobbiamo usare questa musica. Quindi ho contattato chi di dovere per inserirla nel film. Infine siamo passati a una versione orchestrale. La canzone è stata cantata da Anna Lee, nonostante il cognome non abbiamo nessuna parentela, anche lei l’ho conosciuta su Instagram”.

Per uno dei cineasti più politicamente coinvolti del panorama statunitense, non potevano mancare domande sull’amministrazione Trump e sui suoi dazi. “Nessuno sta lavorando. La gente soffre, persone le cui vite dipendono dal lavoro nell’industria cinematografica. Quel tizio ha appena detto che vuole imporre una tariffa sui film realizzati fuori dagli Stati Uniti. Non so come funzionerà. Non ho la risposta giusta” ha dichiarato il regista, facendo poi riferimento a quando si è rifiutato di girare Fa’ la cosa giusta a Baltimora. “Ci sono cose che non si possono replicare. È un’atmosfera, un’energia. Quindi sono stato molto fortunato a poter girare film, soprattutto quelli ambientati a New York”.

A proposito di New York, il co-protagonista del film Jeffrey Wright ha affermato senza remore che “nessuno racconta NY come Spike Lee, nessuno la fotografa come lui. C’è una connessione intima tra chi è lui e cosa è la sua città. È semplicemente straordinario. Abbiamo girato a Brooklyn, nel Bronx, a Manhattan: ovunque andassimo Spike conosceva qualcuno, in ogni angolo, in ogni strada”.

Il cineasta ha offerto a Wright la possibilità di lavorare con il figlio Elijah. “Sono grato a Spike per avermi dato questa opportunità. Credo che il film si incentrato sul rapporto padre-figlio, così come il film di Wes Anderson, La trama fenicia, è incentrato su quello tra un padre e una figlia. Ho girato questi due film nello stesso periodo. Credo di essere l’unica persona al mondo che ha lavorato contemporaneamente su un set di Spike Lee e uno di Wes Anderson”.

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20 Maggio 2025

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