Il Maghreb in fiamme ma anche il grande cinema internazionale con ospiti come Oliver Stone (che ha rimontato per l’occasione il suo epico Alexander) e Monica Bellucci, che insieme al produttore tunisino Tarak Ben Ammar riceveranno il Taormina Arte Award, sono al centro del festival che celebrerà la sua 57° edizione dall’11 al 18 giugno nella splendida cittadina siciliana. Per il direttore artistico Deborah Young la manifestazione “in cinque anni di duro lavoro è entrata nella serie A dei festival di cinema internazionali”. Non senza qualche difficoltà economica: un taglio del 10% al budget è stato colmato dall’intervento di nuovi sponsor che si affiancano a Regione Sicilia e MiBAC per un impegno economico complessivo di poco meno di 1 mln e mezzo di €. Tra i sostenitori della rassegna troviamo in prima fila sia il ministero della Gioventù che porta circa un migliaio di ragazzi a Taormina e assegna tre premi con giurie di giovani; sia la Fondazione Roma Mediterraneo che, oltre a garantire fondi, promuove varie iniziative, tra cui l’incontro tra il suo presidente, il professor Emmanuele Emanuele e il critico Vittorio Sgarbi su “arte e cultura in una società senza valori”. La Fondazione assegna anche un premio per il dialogo tra le culture al regista palestinese (ma ha passaporto israeliano e vive in Francia) Elia Suleiman. Un altro premio, The Hollywood Reporter Award va alla DreamWorks Animation e sarà ritirato da Jeffrey Katzenberg in persona.
Il Maghreb, come si diceva, è il paese ospite, una scelta nata in tempi non sospetti, prima dell’esplosione della primavera araba. E Rivoluzione Maghreb è il titolo della tavola rotonda che si terrà il 16 giugno con ospiti come la regista marocchina Laila Kilani, il regista tunisino Mourad Ben Cheikh, l’attrice Soufia Issami (Marocco), gli egiziani Ibrahim El Batout e Mahamad Diab, i produttori tunisini Habib Attia e Tarak Ben Ammar.
Tra i tanti ospiti Andrzej Zulawski e Jack Black per il film d’apertura Kung Fu Panda 2 in 3D. Poi Francesco Gasperoni per parlare di Parking Lot, primo film commerciale in 3D prodotto in Italia, un horror low budget. Altri due titoli italiani si mostrano proprio a Taormina: La voce di Rosa di Nello Correale, con Donatella Finocchiaro (omaggio alla folk singer siciliana Rosa Balistreri) e Il console italiano di Antonio Falduto con Anna Galiena, Giuliana Desio e la star sudafricana Lira Molapo, nota cantante afro-jazz. Tra i film del concorso, che saranno giudicati dal regista Patrice Leconte, insieme all’attrice egiziana Yousra e Maya Sansa, il cartone francese Il gatto del rabbino di Joann Sfar e Antoine Delesvaux che parla di dialogo tra ebraismo, islam e cristianesimo. Joann Sfar terrà anche uno dei numerosi master class in programma. Dall’Egitto arrivano due film, sia Cairo 678, su un gruppo di donne che decide di ribellarsi alle molestie sessuali subite a bordo di quell’autobus, e Hawi, elegia ambientata ad Alessandria. Molte le pellicole dirette da donne, come Sur la planche di Leila Kilani o il britannico Lotus Eaters di Alexandra McGuinness che si annuncia come un’opera di tendenza che farà parlare di sé. Mentre Red State di Kevin Smith, in arrivo dal Sundance, ha il primato di film più violento nella storia di Taormina. Da segnalare anche Matthew Modine in versione regista con il singolare corto Jesus was a commie e, tra le anteprime per il grande pubblico, L’ultimo dei templari di Dominic Sena con Nicolas Cage.
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Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk