Rachel Portman — prima donna nella Storia a vincere un Oscar per la Miglior Colonna Sonora — inaugura la 25ma edizione dell’Emilia Romagna Festival, il prossimo 3 luglio ore 21.30, al Teatro Ebe Stignani di Imola.
Nel 1997 vinse la Statuetta per la colonna sonora di Emma di Douglas McGrath ed è stata anche la prima compositrice ad aver ricevuto un Emmy Award per Bessie di Dee Rees, poi oltre un centinaio sono le composizioni per il grande schermo che portano la sua firma: per l’occasione emiliana, ecco il debutto di una nuova composizione, Filmscapes for Flute and Orchestra, in prima mondiale assoluta e commissionata in esclusiva dal Festival, realizzata in co-produzione con Veneto Festival de I Solisti Veneti, Festival delle Nazioni e Festival Ljubljana. Sul palco, I Solisti Veneti diretti da Giuliano Carella, con la partecipazione del flautista Massimo Mercelli, dedicatario del brano, interpreteranno un programma che, oltre alla nuova opera di Rachel Portman, include anche brani di Nino Rota, Benjamin Britten e Dmítrij Šostakóvič.
Portman ha firmato le musiche di film come Le regole della casa del sidro e Chocolat di Lasse Hallström, The Manchurian Candidate di Jonathan Demme, Oliver Twist di Roman Polanski, fino al recente The Return (Itaca. Il ritorno) di Uberto Pasolini. Compositrice versatile, molto attiva anche nel repertorio sinfonico e operistico, la compositrice presenterà a Imola una suite per flauto e orchestra d’archi in cui ha intrecciato alcuni dei suoi temi più celebri tratti da Chocolat, Emma e Le regole della casa del sidro. “I temi dei tre film — spiega Portman — sono intrecciati in singoli movimenti che evocano le emozioni, il dramma e la natura talvolta giocosa delle storie raccontate nei film.”
Il programma del concerto prevede anche un altro grande compositore di colonne sonore, Nino Rota, di cui si ascolterà un brano di musica pura, ossia non legato alle immagini, il Concerto per archi in quattro tempi, scritto tra il 1964 e il 1965. A seguire, il prestigioso ensemble dei Solisti Veneti si cimenterà con due giganti del Novecento europeo, Benjamin Britten e Dmítrij Šostakóvič. Del compositore britannico si ascolterà la Simple Symphony op 4, un’opera giovanile del ’34, dove l’aggettivo “simple”, semplice, si riferisce alla chiarezza della struttura della composizione, ben evidenziata anche dai precisi riferimenti che accompagnano l’intestazione dei quattro movimenti (bourrée chiassosa, pizzicato gioioso, sarabanda sentimentale e finale buffo) e non certo alla facilità di esecuzione. Di Šostakóvič, sarà presentato un brano scritto dal compositore sovietico in origine come quartetto n.8 op 110 per quartetto d’archi, a cui successivamente diede il permesso al celebre direttore d’orchestra Rudolf Barshai di farne una trascrizione per orchestra d’archi, ovvero la versione che si ascolterà a Imola.
La nuova opera di Rachel Portman, tra gli eventi musicali più attesi dell’estate italiana, a seguire sarà presentata anche al Teatro Olimpico di Vicenza (4 luglio), al Festival di Lubiana (19 agosto) e al Festival delle Nazioni di Città di Castello (12 settembre).
L’apertura dell’evento conferma l’ambizione internazionale della rassegna: in due mesi di programmazione, dal 3 luglio all’11 settembre 2025, il Festival proporrà 60 concerti, oltre 600 artisti e un cartellone che intreccia passato e futuro, con il suo ormai consolidato claim: “Classico è Contemporaneo”. Accanto al concerto inaugurale, sfileranno grandi protagonisti della scena internazionale, tra cui Nicola Piovani (con un prestigioso progetto sugli 800 anni di San Francesco), Maxence Larrieu, Richard Galliano, Paolo Fresu, Ramin Bahrami, Elio, la Guiyang Symphony Orchestra, il Balletto di Roma, Cristina Zavalloni e molti altri, insieme a nuove giovani promesse, selezionate tra i vincitori dei più prestigiosi concorsi internazionali. (n/b)
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