C’è un momento, nell’adolescenza di ogni italiano, che diventa leggenda ancora prima di essere vissuto: la notte prima degli esami di maturità. E per il 2025, quella notte è oggi.
Ovviamente tutto parte dalla poetica canzone di Venditti – che ora è impegnato in un tour a tema. Videointervista qui – spesso sussurrata in un auricolare proprio in questa occasione, per celebrare un rito di passaggio che unisce generazioni diverse sotto lo stesso cielo di ansie, sigarette e amori consumati di nascosto.
Anche il cinema ha detto la sua grazie all’idea di Fausto Brizzi, che nel 2006 ha avuto l’intuizione più semplice e geniale: trasformare quell’ora sospesa tra l’incoscienza e l’età adulta in una commedia corale, capace di far ridere, commuovere e – soprattutto – farci riconoscere.
Notte prima degli esami, il film, è ambientato a Roma, estate 1989.
Non poteva essere diversamente, dato che anche la canzone fa riferimento diretto alla città eterna e ai suoi pini che “non si spezzano”.
Luca Molinari (un giovane Nicolas Vaporidis, che da allora ha portato addosso quel ruolo come una seconda pelle, tanto da spingerlo infine ad abbandonare il cinema) è l’archetipo dello studente in crisi di identità: sogna di scrivere, ma deve fare i conti con un professore di lettere tremendo, interpretato dal compianto Giorgio Faletti in uno dei suoi ruoli più iconici. Attorno a lui ruota un microcosmo di amicizie, primi amori, genitori ingombranti e una colonna sonora che è un manifesto generazionale: non solo Venditti, ma anche gli Europe – con una piccola forzatura, dato che The Final Countdown andava di moda tre anni prima – Raf, gli Spandau Ballet.
Il successo fu clamoroso: quasi 12,7 milioni di euro al botteghino, rendendolo uno dei film italiani più visti di quell’anno, e una valanga di premi, tra cui un David di Donatello per il miglior regista esordiente a Brizzi.
Ma, soprattutto, una frase diventata tormentone: «Te la sei cercata, Molinari!».
Due anni dopo, Brizzi fece la mossa che pochi registi avrebbero avuto il coraggio di tentare: non un banale sequel, ma nemmeno un prequel.
Un “newquel”, lo definì. Una storia diversa con gli stessi attori, medesimi archetipi, ma ambientata nel presente – ovvero il 2007 – elemento già chiaro dal titolo Notte prima degli esami – Oggi.
Grande appassionato di fumetti, Brizzi fece riferimento alle storie di Topolino, che non prevedono una stretta continuity. I personaggi sono come attori che cambiano ruolo di volta in volta, restando però al contempo sempre sé stessi.
Ovviamente con nuova colonna sonora, improntata alla modernità (Jovanotti, Tiziano Ferro, Zero Assoluto) e nuove paure: l’Italia pre-smartphone, con i telefonini a conchiglia e MSN Messenger come portale per i drammi sentimentali. Anche se accolto con entusiasmo dal pubblico, il sequel incassò leggermente meno del primo: circa 11,7 milioni di euro, confermando comunque il fascino di un racconto capace di parlare a chiunque abbia vissuto almeno una notte insonne aspettando l’alba della maturità, oltre che fornire un altro spaccato della nostra Italia che oggi, paradossalmente, risulta vintage quanto il primo episodio ai suoi tempi.
In questo secondo capitolo Carolina Crescentini sostituisce idealmente Cristiana Capotondi come interesse amoroso del protagonista.
E un terzo capitolo? Nonostante qualche voce di corridoio negli anni, Brizzi ha sempre chiuso la porta a un nuovo film: la magia, ha spiegato più volte, sta proprio nel raccontare due “fotografie” di un’età di mezzo – quella degli anni ’80 e quella dei primi 2000. Spostare i personaggi in un presente iper-connesso e ormai digitalizzato avrebbe snaturato quel piccolo incantesimo di spensieratezza analogica. E non sappiamo immaginare come saranno gli esami del futuro, con l’Intelligenza Artificiale sempre più a portata di mano.
Vastano due generazioni per raccontare un rito che non cambia mai.
A quasi vent’anni di distanza, Notte prima degli esami non è solo un film: è un appuntamento fisso in TV, un rito laico per chi ancora oggi, la sera prima di varcare il portone del liceo, accende la playlist vintage – o cerca il film sulla prima piattaforma utile – e si convince che, in fondo, ce la farà. Non tanto con la prova del giorno dopo, ma con la vita.
A tutti i maturandi non possiamo che ricordare che questa notte è ancora loro.
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